Polemica a Desenzano per il 25 aprile
Polemiche a Desenzano. A non andar giù ad alcuni è l'inserimento di una messa nel programma ufficiale del comune per la Festa della Liberazione. A segnalare la "violazione di principio" il Movimento RadicalSocialista, per mezzo del suo esponente locale Francesco Gismondi.
Riportiamo qui sotto il comunicato stampa:
"A Desenzano il 25 Aprile è “confessionale” Il 25 Aprile è una data importante nella vita della nostra Repubblica democratica.
Il giorno della liberazione dall’invasione nazista e dai collaborazionisti fascisti è un anniversario che riguarda tutti, di qualunque tendenza politica e di qualunque credo religioso o non religioso. Coloro che in prima persona si batterono per liberare l’Italia avevano diverse idee politiche e diversi credi religiosi. Ebrei, protestanti, cattolici, atei ed agnostici insieme costruirono poi la nostra Repubblica ed insieme stabilirono che il principio di laicità dovesse essere tra i pilastri della convivenza civile del nostro paese. Laicità come elemento di rispetto comune e di uguaglianza tra credenti di diverse fedi e tra credenti e non credenti. Uno Stato laico a tutti i livelli e in tutte le sue manifestazioni deve dunque essere indipendente da qualunque manifestazione religiosa.
L’inserimento di una Messa cattolica nel programma ufficiale del Comune di Desenzano in occasione del 25 Aprile si manifesta perciò come una violazione di quel principio. Noi radicalsocialisti non contestiamo il diritto della Chiesa Cattolica e dei suoi fedeli di commemorare anche religiosamente il 25 Aprile o qualunque altra festività civile, ma contestiamo la scelta della Sindaca Rosa Leso di integrare una manifestazione religiosa dentro un evento istituzionale.
La Sindaca Leso dovrebbe ricordare che assumendo la carica istituzionale che ricopre ha assunto anche i principi Costituzionali della nostra Repubblica e tra questi anche quello della laicità e indipendenza dello Stato, che lei rappresenta. Ovviamente in forma privata la Signora Leso è libera come tutti noi di professare qualunque religione desideri. Chiediamo dunque che il programma della manifestazione venga modificato riportandolo in ambito laico, pluralista e democratico, per rispetto di tutti i cittadini desenzanesi".