Pio Ricovero, «SìAmo» chiede lo scioglimento del Cda

A Castenedolo: è stato richiesto dalla lista civica di minoranza rappresentata da Paolo Terramoccia e Mara Galanti un Consiglio comunale aperto

Pio Ricovero, «SìAmo» chiede lo scioglimento del Cda
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Discussioni in Consiglio comunale, interrogazioni, diatribe sui social.

Pio Ricovero, ennesimo atto

Oltre a questi, richieste più (e meno) ufficiali non sono state sufficienti a far luce sulla Fondazione «Pio Ricovero Inabili al lavoro onlus» che gestisce la casa di riposo.

Ora i consiglieri della lista civica di minoranza «SìAmo Castenedolo» Paolo Terramoccia e Mara Galanti chiedono al sindaco Gianbattista Groli lo scioglimento del Cda.

Precedenti

Il passo precedente è avvenuto venerdì 16 marzo, data in cui hanno protocollato una mozione consiliare. La richiesta, un Consiglio comunale aperto per far chiarezza sulla questione.

La mozione

Vista la diatriba mediatica che si è innescata nei primi mesi di quest’anno e le numerose incomprensioni e travisamenti di quanto discusso e dichiarato in sede di Consiglio comunale - si legge nel documento - chiediamo all’Amministrazione comunale di indire un Consiglio comunale aperto in cui ospitare il Cda e la dirigenza attuali oltre ai dirigenti passati (in particolar modo gli ultimi direttori avvicendatisi) al fine di consentire loro, attraverso le proprie relazioni, di chiarire di prima persona sia quanto scritto di proprio pugno (come la relazione di fine mandato del dottor Lorenzo Guzzetti) sia quanto emerso in quest’ultimo periodo e sciogliere definitivamente
ogni dubbio ed incomprensione in merito alla fondamentale e delicata struttura del “Pio Ricovero Inabili al lavoro Onlus”.

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