Mozione di sfiducia al palo, ma i numeri non ci sono

Le opzioni della minoranza: dimissioni in massa, attesa per la votazione della mozione di sfiducia, sostegno al sindaco.

Mozione di sfiducia al palo, ma i numeri non ci sono
Pubblicato:

E' rimasta al palo per un tecnicismo la mozione di sfiducia della minoranza contro il sindaco di Capriolo, Luigi Vezzoli.

Ciò non toglie che o con le dimissioni in massa o con la votazione della mozione, che potrà avvenire fra i 10 e i 30 giorni (per ragioni tecniche appunto), il sindaco potrebbe, con grandi probabilità, finire il suo mandato.

Il Consiglio comunale di ieri, 24 gennaio, si è chiuso in modo amaro e rimandando il problema.

I numeri

Come oramai tutti sanno alla maggioranza mancano i numeri per governare dopo le dimissioni del consigliere Andrea Salogni, sostegno esterno del gruppo di Vezzoli necessario a seguito dell'abbandono di 3 alleati Clemente Salogni, Massimo Reccagni e Carolina Zerbini.

La mozione di sfiducia rimandata

La mozione di sfiducia è un documento che può essere presentato e votato in Consiglio comunale per sfiduciare il sindaco e dunque fare cadere l'Amministrazione.

I consiglieri di opposizione hanno chiesto a inizio Consiglio di presentare una mozione senza specificare di cosa si trattasse ma parlando più genericamente di una "verifica di maggioranza". Una spiegazione chiara ma non troppo. Così da un lato c'è da pensare che l'opposizione volesse far arrivare al voto la mozione di sfiducia senza nominarla realmente fino all'ultimo dall'altra la giunta probabilmente sapeva di cosa si trattava, vista la situazione che si protrae da mesi, ma ha forse finto di non sapere, conoscendo appunto il tecnicismo.

Al termine della lettura del documento infatti il Segretario comunale ha interrotto la lettura "La legge è chiara: non può essere né discussa né votata prima dei 10 giorni e dopo i 30".

E dunque la sfiducia è rimandata.

E' scoppiato ovviamente il caos con urla e rimproveri da una parte all'altra del Consiglio.

Le parole del sindaco Vezzoli

Molto dure le parole del sindaco Vezzoli: "Se volete mandarmi a casa, lo potete fare domani mattina (con le dimissioni in massa che farebbero decadere il Consiglio ndr) ma prendetevi voi la responsabilità davanti ai capriolesi di far arrivare un Commissario perché io non mi dimetto e rispetto il mio ruolo - ha affermato - Sono fiero di tutto quello che ho fatto. Pretendiamo che i giovani si avvicinino alla politica ma è impossibile con questi teatrini schifosi".

Le ultime parole in Consiglio sono state di ringraziamento al gruppo Onestà per Capriolo, agli assessori, a tutti i capriolesi e al sostegno della Lega.

Il perché della sfiducia

Prima che scoppiasse il putiferio a leggere la sfiducia a nome delle opposizioni è stato Amedeo Lunardi: "Qui la maggioranza è da due anni che non c'è ma voi insistete a governare - ha affermato - La vostra amministrazione è stata segnata da inadempienze ed errori, basti guardare lo stato di abbandono in cui versa il paese. Non abbiamo mai assistito a un aumento della qualità dei servizi per Capriolo, a progetti per i giovani, a una modifica del Pgt".

Adesso cosa succederà?

Tecnicamente Luigi Vezzoli è ancora sindaco.

L'opposizione ha ora tre opzioni: ricorrere alle dimissioni in massa per far decadere il Consiglio comunale, aspettare il prossimo Consiglio per votare la mozione di sfiducia fra massimo un mese oppure portare avanti l'amministrazione Vezzoli fino alla fine del mandato, ma appare un'opzione difficile.

 

La vicenda: 

Andrea Salogni è riuscito a rassegnare le dimissioni

“Le dimissioni non sono valide” il sindaco di Capriolo risponde così al Prefetto

Il sindaco di Capriolo non convoca il Consiglio, interviene il Prefetto

Seguici sui nostri canali