Montichiari, l'ex sindaco Badilini si racconta

Montichiari, l'ex sindaco Badilini si racconta
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Giliolo Badilini, insegnante e professore di lettere, è stato il sindaco più longevo della storia monteclarense. Fu eletto sindaco il 23 dicembre 1977, tra le fila della Democrazia Cristiana, e lo rimase per 22 anni fino all’estate del 1999 quando venne eletto sindaco il leghista Gianantonio Rosa.

Cosa ricorda professore del giorno della sua elezione?

«Ricordo l'angoscia nell'assumere una carica tanto impegnativa, di cui già conoscevo bene le impervie difficoltà per la mia precedente esperienza a fianco dei sindaci Giuseppe Scalvini e Gian Antonio Tosoni. I problemi sul tappeto erano molti, enormi».

Che sfide e che problemi si trovò ad affrontare ?

«Il paese cresceva velocemente e aspettava risposte lungimiranti e coraggiose, che spesso purtroppo incontravano resistenze: il nuovo mercato bestiame, poi Centro Fiera, il Palazzo dello sport (oggiPalaGeorge), il nuovo Municipio, le piscine comunali, l'acquisto del castello Bonoris, i numerosi acquedotti pubblici, gli edifici scolastici nuovi e quelli da ristrutturare radicalmente come il grande edificio scolastico di via Battisti, le tangenziali, il terzo ponte sul Chiese, i nuovi quartieri residenziali di case popolari (50 alloggi solo di case Marcolini)».

Quali successi e quali difficoltà ha incontrato nei 22 anni che è stato sindaco?

«Nei miei anni di sindaco ho avuto tante soddisfazioni, che si riducono a una sola: avere realizzato tante opere fondamentali per la crescita del paese, operando sempre e in buona fede nell'interesse esclusivo del bene comune».

Come giudica la situazione attuale di Montichiari? Se lei fosse ancora sindaco cosa cambierebbe? Qual è secondo lei l’area più difficile da gestire ?

«I settori portanti sono l'economia, leggi bilancio comunale, e i piani generali e attuativi dell’ urbanistica. La chiave per imboccare la strada maestra è ancora quella di trent'anni fa: il rilancio deciso del Centro Fiera con ben ponderate strategie extracomunali, dove occorrono però grande competenza e visione chiara del mondo fieristico e dell'attuale gestione del nostro Polo».

Di cosa si è occupato in particolare in questi anni, dal 1999? Scrive libri? Articoli per qualche rivista? Ha un sogno nel cassetto?

«Il lettore curioso può trovare risposte ampie e articolate sulla mia storia personale e sulla mia vicenda politica e amministrativa nel libro edito da Bams tre anni fa, dove fui intervistato da Marcello Zane. Posso aggiungere che la lunga collaborazione con uno dei settimanale locale. Ma soprattutto ora sono un nonno felice: i miei figli si fanno onore nella loro professione e i miei nipoti sono meravigliosi, ma questo vale naturalmente per tutti i nonni».


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