Europa

“Le spese per la demografia siano riconosciuti come investimenti degli Stati membri”

La proposta dell’eurodeputato bresciano Paolo Inselvini contro l’inverno demografico

“Le spese per la demografia siano riconosciuti come investimenti degli Stati membri”
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L'Ue dovrebbe "riconoscere le spese per la demografia degli Stati come investimenti, nell'ambito del patto di stabilità". Lo dice Paolo Inselvini, eurodeputato bresciano di Fdi (gruppo Ecr), copresidente del gruppo Demografia dell'Aula.

"Quali iniziative" ha preso la Commissione, continua il parlamentare, che ha presentato un'interrogazione alla Commissione, "per premiare gli Stati che investono seriamente in politiche demografiche strutturali? Queste le domande che abbiamo posto alla Commissione Europea in un'interrogazione inviata su mia iniziativa, assieme agli altri due copresidenti dell'Intergruppo Demografia, al capodelegazione di FdI Carlo Fidanza e ad oltre 40 eurodeputati provenienti da Paesi e gruppi politici differenti".

L’inverno demografico, emergenza europea

"L'inverno demografico – prosegue Inselvini - è una delle emergenze più gravi per l'Europa. Serve una visione strategica che rimetta al centro la famiglia, i giovani, la solidarietà intergenerazionale, la natalità e la Vita. Come recentemente affermato anche da Papa Leone XIV, occorre investire 'sulla famiglia, fondata sull'unione stabile tra uomo e donna', che rappresenta il primo e più solido presidio contro il declino demografico e la frammentazione sociale. Oggi, però, le spese per le politiche demografiche sono ancora considerate come spesa corrente, sottoposta ai vincoli di bilancio. Serve maggiore flessibilità: chi investe nel futuro delle proprie comunità e in capitale umano non sta sprecando risorse: sta costruendo crescita. Quale migliore arma dei figli per investire sul futuro?" conclude Inselvini.

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