La riscossa contro Matteo Salvini? Aperti tre nuovi circoli nel Bresciano
Nuove sedi a Quinzano d'Oglio, Montichiari e Palazzolo
Sono trascorse solo tre settimane dalla conviviale fondativa dell’associazione politico - culturale Patto per il Nord e già si vedono i primi risultati.
Patto per il Nord
Il 28 novembre, a Rovato, è stato annunciato il lancio di questa nuova associazione politico-culturale e, in sole tre settimane, i tesserati hanno oltrepassato i 50 e 3 sono le sezioni aperte: Palazzolo sull'Oglio, Montichiari e Quinzano d'Oglio.
"Un ritmo di crescita – spiega il sindaco di Quinzano Lorenzo Olivari – davvero inatteso e che testimonia come una politica legata ai territori e capace di intercettare gli interessi della gente riesca ancora a fare presa, in totale controtendenza al clima di sfiducia generale. Nella nostra sezione sono ben 8 gli iscritti e si tratta di ragazzi e ragazze che, per la prima volta, hanno deciso di avvicinarsi alla politica".
Un risultato che fa felici i vertici che hanno voluto condividere la loro soddisfazione in un comunicato stampa.
"Quindi non solo ex leghisti delusi dalla Salvini Premier che, come testimonia il SOM Angelo Piantoni da Palazzolo stanno aderendo in massa al nuovo progetto", si legge.
"E' ormai impossibile restare in una pseudo Lega centralista che ha tradito le nostre origini – ha dichiarato nello stesso Piantoni – valori invece ripresi dal Patto per il Nord in chiave più moderna e di contemporanea coerenza".
Sulla stessa linea anche Montichiari, dove è l'ex Consigliere comunale Roberta Bicelli a farsi portavoce:
"Avevamo un sogno e qualcuno ce l'ha tolto e, quando un sogno muore, bisogna essere capaci di costruirne un altro, facendolo rivivere altrove e, nel Patto, il Nord ha ritrovato la sua identità e la sua degna rappresentanza".
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Un aiuto concreto
E proprio alle porte di Montichiari, giovedì 19 dicembre, il Patto per il Nord ha portato un aiuto materiale e morale agli operai della Stanadyne, un centinaio di dipendenti in assemblea permanente dentro la sede che questa multinazionale ha a Castenedolo e dove, nonostante gli attivi, si rischia la liquidazione per investire in Paesi a minor costo del lavoro. Prodotti da forno, salame, vino, panettoni e altri beni alimentari sono stati donati al personale accampato nel cortile aziendale, con una vicinanza umana consumatasi in un'oretta di scambio di opinioni sorseggiando vin-brulé davanti al fuoco di un bidone.
"Momenti questi – spiega il fondatore del Patto, Paolo Grimoldi – che fanno bene ai nostri territori e ai nostri lavoratori, per i quali è necessario spendersi sia politicamente che umanamente. Stiamo parlando di famiglie messe a rischio da scelte aziendali estere che, come avviene sempre più spesso, fanno business impoverendo il tessuto socioeconomico delle nostre realtà ospitanti. Era giusto esserci e non siamo mancati, perché, dove il Nord chiama, il Patto risponde".
"A partire da gennaio 2025 - hanno dichiarano i tesserati - avvieremo una stagione fitta di appuntamenti territoriali, aprendo anche nuove sezioni già sulla linea di partenza".