I leghisti e le loro spese per 3milioni di euro

I leghisti e le loro spese per 3milioni di euro
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Sette i politici bresciani implicati nell'inchiesta delle spese pazze. Tra loro anche il bresciano Renzo Bossi, eletto in Provincia di Brescia nel 2010.
Nell'ambito dell'indagine partita da Milano gli imputati sono 57: per 56 di loro la pubblica accusa ha chiesto 145 anni complessivi di carcere.

Nel mirino sono finiti tutti quei consiglieri regionali che oltre al sostanzioso rimborso economico a loro consegnato dalla Regione, si parla di 8mila e 500 euro al mese di stipendio, più altri 6mila tra diaria e spese di missione si facevano rimborsare anche molto altro. Pasticcini, cene di pesce, abbigliamento sono solo alcuni degli acquisti.
I consiglieri bresciani coinvolti sono Gianmarco Quadrini dell'Udc, Pierluigi Toscani Lega Nord, Enio Moretti Lega Nord,  Monica Rizzi Lega Nord e Alessandro Marelli Lega Nord e Margherita Peroni per Forza Italia, a cui vengono constestati spese per oltre 40mila euro.

Gli altri bresciani sono Vanni Ligasacchi per Forza Italia e Renzo Bossi, che bresciano ufficialmente non era ma venne comunque eletto in provincia di Brescia.Unico assolto l'ex assessore Massimo Ponzoni.

Le richieste di condanna più alte rigaurdano Stefano Galli, ex capogruppo della Lega: con i soldi pubblici avrebbe pagato il matrimonio della figlia.

Richieste condanne pesanti anche per il leghista Davide Boni, ex presidente del consiglio regionale. In tutto si sarebbero fatti rimborsare la bellezza di 3 milioni di euro, soldi extra oltre agli stipendi di circa 14mila euro al mese. La prossima udienza è fissata per il 19 aprile.


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