Capogruppo della lista «Bene Comune»
Le convenzioni degli atti unilaterali sono state gestite direttamente dall'amministrazione comunale di destra che sta governando dal 2004, senza condivisione né con le minoranze né con gli operatori del settore. I frutti, non maturati, che avrebbe dovuto generare, a tutt'oggi non esistono.
L'amministrazione cerca attraverso finanziamenti collaterali ed estranei alle modalità del Pgt, di finanziare opere pubbliche assai discutibili, sia per la loro opportunità sia per gli esiti qualitativi, solo per dimostrare di esserci e tentare di costruire una qualche forma di consenso, come se la quantità di opere pubbliche fosse un metro di valutazione della bontà amministrativa. Noi crediamo invece che laddove non esistono le risorse varrebbe la pena di gestire con intelligenza il patrimonio esistente, senza lanciarsi in operazioni insostenibili. Nascondersi dietro la scusa della crisi del settore è ridicolo.
Il Pgt è stato ideato e approvato in piena crisi; non era sostenibile sin dall'inizio e il principio della sussidiarietà, era già stato disatteso all'atto del suo concepimento. Resta la triste consapevolezza che nel prossimo futuro il Piano dovrà essere rifatto adattandolo alle reali necessità con ulteriori costi che la cittadinanza dovrà inutilmente sostenere.