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Blitz anti-caccia, Ciocca: atti intimidatori, ora si oscuri il manifesto che alimenta odio

Secondo il politico questo gesto "contribuisce ad alimentare il clima di odio e offende la tradizione".

Blitz anti-caccia, Ciocca: atti intimidatori, ora si oscuri il manifesto che alimenta odio
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Blitz anti-caccia, Ciocca: atti intimidatori, ora si oscuri il manifesto che alimenta odio.  Le dichiarazioni dell'europarlamentare leghista sul recente assalto.

Blitz anti-caccia, Ciocca: atti intimidatori, ora si oscuri il manifesto che alimenta odio

“L’assalto al manifesto dei cacciatori che invitava al dialogo e a un confronto è solo l’ultimo blitz che acuisce l’ostilità aperte da pseudo animalisti in provincia di Brescia - così l’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca, sull’assalto ai manifesti affissi per la campagna di sensibilizzazione e vandalizzati con scritte riconducibili ai movimenti anti-caccia - Rabbia esplosa in più occasioni. Sottolineando la solidarietà ai cacciatori per quanto accaduto, faccio appello alle istituzioni locali  perché si faccia rientrare il dialogo nella sfera democratica e si individuino e puniscano i responsabili dell’assalto”.

Nelle scorse settimane si è assistito prima alla comparsa di un manifesto a Sant’Eufemia con mani insanguinate che indicava i cacciatori come assassini, poi al blitz che ha vandalizzato i manifesti in cui i cacciatori invitavano al dialogo e al confronto.

"Peraltro il discutibile manifesto affisso dalla LAC e dalla LEAL è ancora al suo posto dopo oltre due settimane e nessun cacciatore si è sognato di cercare giustizia o danneggiarli - ha proseguito Ciocca - Invece le associazioni animaliste non si sono fatte remore ad utilizzare le maniere più aggressive”.
Il cartellone firmato LEAL – Lega Antivivisezione raffigura infatti mani grondanti sangue su sfondo nero e la scritta “la caccia sarebbe uno sport più interessante se anche gli animali avessero il fucile” ed era comparso a Brescia, quartiere Sant’Eufemia, accendendo le polemiche e spingendo in molto a chiederne la rimozione immediata.

"Il dibattito sulla caccia deve sempre rispettare le opinioni diverse e non sfociare in violenza anche verbale - ha concluso Ciocca- Questa demonizzazione della figura del cacciatore avviene esclusivamente in Italia dove peraltro abbiamo una grande tradizione e solo nel bresciano oltre 20 mila abilitati. Il cacciatore è attento all’ambiente, cura e conserva le zone boschive contribuendo a mantenere intatto l’ecosistema. L’ultimo assalto è un atto intimidatorio che arriva dopo una serie di blitz  portati a termine ai danni di capanni e postazioni. La Procura ha aperto un procedimento per dare un volto alle aggressioni subite dai cacciatori, ma la politica deve subito contribuire ad abbassare i toni del dibattito magari iniziando a oscurare il manifesto con le mani insanguinate che contribuisce ad alimentare il clima di odio e offende la tradizione”.

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