«Bisogna saper prevenire le azioni della mafia nella gestione del settore rifiuti»

«Bisogna saper prevenire le azioni della mafia nella gestione del settore rifiuti»
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La Lombardia e le infiltrazioni della criminalità organizzata. Se fino a qualche anno fa un accostamento del genere era un tabù, oggi è diventato una triste realtà fino al punto di creare all’interno dell’istituzione regionale una Commissione speciale antimafia che ha come presidente Gian Antonio Girelli, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha parlato dei lavori della Commissione, della situazione a Montichiari tra discariche e rischio infiltrazioni mafiose e del Lago di Garda, da sempre luogo soggetto ad attività mafiose.

Presidente, cosa state discutendo in Commissione antimafia? C'è un progetto in particolare che state portando avanti?

«Dopo aver approvato la L.R. 17/2015 sul contrasto alla mafia e l'educazione alla legalità, stiamo concretizzando alcune azioni: stiamo predisponendo con avviso pubblico corsi di formazione su base provinciale per amministratori e funzionari pubblici. Conoscere il fenomeno mafioso è indispensabile per un serio contrasto. Ecco perché investire in formazione è importante, soprattutto in considerazione che sempre più spesso la mafia cerca di operare in centri medi o piccoli, meno strutturati e meno preparati ad affrontare fenomeni complessi quali la criminalità organizzata. Stiamo lavorando alla stesura di piani anticorruzione applicabili a ogni realtà legata alla Regione Lombardia. Stiamo cercando di stendere protocolli con l'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, per rendere più efficiente il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Inoltre vogliamo affrontare il tema dell'adozione di un codice di autoregolamentazione dei gruppi consiliari. Non possono essere taciuti episodi, molto gravi, che hanno portato ad arresti eccellenti in Regione».

La zona di Montichiari è circondata dalle discariche. Quanto è alto il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore dei rifiuti?

«Parlare di ambiente, significa parlare di una delle attività nelle quali sempre più spesso si è sviluppata l'attività malavitosa. Tant'è che termini come ecoreati, ecomafie, sono entrati nel lessico giudiziario e giornalistico. Montichiari rappresenta un caso limite, dove il numero di cave, trasformate poi in discariche, sono al di fuori di ogni logica, tanto da rendere questo territorio tra i più compromessi dal punto di vista ambientale. Accanto alla necessaria vigilanza sugli aspetti sanitari, alla necessità di un assoluto diniego ad ogni nuova forma inquinante, va previsto un progressivo alleggerimento del peso di quelle esistenti. È necessaria una seria prevenzione della possibile azione della malavita organizzata nella gestione di questi settori. É la lettura dei nuovi interessi delle mafie a porci nel dovere di farci trovare pronti ad individuare, contrastare e respingere ogni tentativo di infiltrazione. Bisogna sempre più come Istituzioni, assumerci la responsabilità della prevenzione».

Desenzano e gli altri paesi del Lago. Ci sono rischi concreti di infiltrazioni criminali nel settore turistico?

«Brescia, dopo Milano e la Brianza è una delle zone lombarde storicamente soggette ad attività mafiose. Il Garda ha vissuto e vive questo fenomeno. É chiaro che la valenza turistica e ambientale di questo territorio lo rende particolarmente appetibile. La mafia sempre più spesso investe l'enorme capitale accumulato con attività criminose, si pensi al mercato della cocaina gestito in modo quasi esclusivo dalla 'ndrangheta, in attività apparentemente lecite. Metodo per ripulire denaro e introdurre una forte perturbativa nell'economia legale, nel corretto rapporto di mercato. Di certo la ristorazione, il turismo in genere, si prestano a queste operazioni. Anche in questo caso monitorare gli interventi in atto, verificare la "tenuta" economica di certe operazioni, controllare non solo gli scontrini non battuti, ma anche quelli, unitamente a ricevute e fatture, prodotti da attività che palesemente non hanno un numero di clienti equivalenti, è fondamentale. Al momento non ci risultano attività di particolare criticità, ricordo però che non siamo una Commissione con poteri inquirenti come la Commissione antimafia parlamentare, questo però non deve indurci ad abbassare la guardia, anzi gli scenari futuri ci devono quanto mai allertare e farci trovare pronti».

Valerio Morabito 


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