Omicidio di Collegno

Uccise il padre violento per difendere la madre: pm "costretto" a chiedere 14 anni

La pubblica accusa ha dovuto formulare la richiesta di pena a malincuore. Adesso si spera che siano applicate altre attenuanti da parte del collegio giudicante.

Uccise il padre violento per difendere la madre: pm "costretto" a chiedere 14 anni
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E' stato lo stesso magistrato titolare dell'indagine ad intendere chiaramente che si è visto "costretto a chiedere 14 anni" per il 19enne Alex Pompa, figlio di un padre violento ucciso a Collegno nell'aprile 2020. Una situazione familiare diventata insostenibile sia per lui sia per la madre, colpiti da continue vessazioni da parte di un padre padrone. Ora si spera che sul caso siano applicate altre attenuanti da parte del collegio giudicante (in copertina il 19enne col suo avvocato in Tribunale).

Uccise il padre violento per difendere la madre

Si è conclusa la richiesta della pubblica accusa la requisitoria per il delitto avvenuto a Collegno il 30 aprile 2020.

Come raccontato da Prima Torino, il pm si è visto "costretto" a chiedere 14 anni di carcere per il 19enne Alex Pompa che aveva ucciso il padre per difendere la madre e sé stesso dalle violenze di un padre padrone.

Una posizione per cui anche il magistrato titolare dell'indagine ha inteso chiaramente le "costrizioni" legali alle quali si è dovuto attenere. Ovvero, come tutti più o meno ritengono, il ragazzo ha reagito in seguito alle continue vessazioni e al timore che quella volta fosse realmente in pericolo la vita della mamma.

Che cosa è accaduto quella maledetta sera

Com'erano andate le cose quella fatidica e maledetta sera in casa Pompa lo si è capito dalla ricostruzione post-mortem: il padre padrone, un vero energumeno violento, al culmine dell'ennesima litigata si era diretto verso il cassetto della cucina alla ricerca di un coltello.

"La faccio finita vi ammazzo tutti" gridava, quando il figlio 19enne Alex è intervenuto temendo davvero il peggio per sé e la propria mamma. Si è fiondato anche lui verso il mobile della cucina ed ha afferrato un coltello a sua volta. Ha colpito quindi il padre, uccidendolo.

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Pm "costretto" a chiedere 14 anni

Legittima difesa, tentativo di proteggere se stesso e i suoi famigliari, poca lucidità causata dai continui soprusi... C'è questo e molto altro da tener presente sotto l'arida voce delle "attenuanti". Ma il pubblico ministero non poteva chiedere il proscioglimento: Alex è nella realtà dei fatti l'omicida.

Resta da vedere se i giudici del collegio giudicante, seguendo le indicazioni lasciate trasparire dello stesso pm Alessandro Aghemo, vorranno concedere un'interpretazione più "elastica" della norma relativa alle attenuanti. Il problema di fondo in questa branca della giurisprudenza penale è che le attenuanti vengono per così dire... "stoppate" se c'è reato grave (omicidio lo è) e se ci sono vincoli di parentela (come in questo caso).

Per questo il dottor Aghemo ha dichiarato in sede processuale: "Valutino i giudici se questa norma è ragionevole", ovvero se 14 anni per aver ucciso il padre violento siano una pena giusta.

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