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Assolombarda avverte costo dell'energia +650%

Spada: "Situazione è allarmante, aziende sono strozzate dai prezzi, si paventa il rischio di un arresto delle attività produttive"

Assolombarda avverte costo dell'energia +650%
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Il prezzo dell’energia salirà nel 2022 a 37 miliardi di euro, rispetto ai 20 del 2021 e agli 8 del 2019: una cifra che equivale ad una Legge di Bilancio. E il prezzo dell’energia elettrica continua a registrare valori record: nelle prime due settimane di dicembre ha raggiunto il picco storico di 374 €/MWh, che equivale al + 280% rispetto al valore di gennaio 2021 e al + 650% rispetto a gennaio 2020. A dirlo è stato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda.

L'avvertimento di Assolombarda

Spada ha parlato di una "situazione è allarmante":

"Le aziende sono strozzate dai prezzi al punto che si paventa il rischio di un arresto delle attività produttive in particolare per i settori più energivori come siderurgia, ceramiche, cartiere, vetrerie e chimica. Infatti, oltre 40 dei 65 miliardi di KWh di consumo elettrico totale annuo in Lombardia deriva dalle imprese di industria e servizi innovativi. Quindi ben il 65% della domanda di energia viene dal mondo delle imprese, che è quello che più di ogni altro paga gli enormi rincari che stiamo registrando”.

Secondo Assolombarda sono necessarie più che mai misure concrete che diano risposte a breve e a medio-lungo termine.

"Da un lato, serve una strategia di politica industriale che limiti gli effetti del caro energia nel breve, calmierando i prezzi. In questa direzione, per quanto riguarda l’energia elettrica, proponiamo di ridurre le componenti parafiscali della bolletta ampliando le misure del Taglia Bollette anche alle imprese".

L’impatto sarebbe infatti molto importante, perché in certi casi la bolletta si potrebbe addirittura dimezzare. Per quanto riguarda le forniture di gas naturale invece:

"Come già avviene in Francia a supporto delle forniture di energia elettrica e adattandolo alle nostre esigenze, è importante destinare per il 2022 una parte della produzione nazionale di gas naturale ai settori manifatturieri gasivori a prezzi calmierati. Questo permetterebbe di calmierare i prezzi del gas con un impegno a carico dello Stato che stimiamo in 1 miliardo e mezzo”.

La necessità di una strategia a lungo termine

Spada ha poi proseguito sottolineando la necessità di interventi con una visione di medio-lungo periodo che affrontino con efficacia la transizione energetica per raggiungere gli obiettivi del programma europeo “Fit for 55” e per puntare all’indipendenza energetica.

"Riteniamo quindi necessario aumentare la capacità di estrazione dei giacimenti nazionali passando dagli attuali 4 Mld di metri cubi per anno ad 8, un intervento possibile, con una tempistica di 12/18 mesi, se investiamo sulle attuali piattaforme. Inoltre, è fondamentale accelerare il processo autorizzativo per aumentare la diffusione di impianti rinnovabili sul territorio, anche per autoproduzione”.

Il tutto anche in un ottica di aderenza ai criteri e agli obiettivi del PNRR

"Anche noi come imprese siamo consapevoli di dover fare la nostra parte e sentiamo l’urgenza di un’azione concreta di sistema in sinergia con tutte le istituzioni locali per affrontare con efficacia uno dei pilastri del PNRR. Come Assolombarda, per esempio, lavoriamo per promuovere investimenti nell’autoproduzione di energia rinnovabile all’insegna della neutralità tecnologica anche utilizzando uno strumento innovativo e moderno come quello delle Comunità Energetiche e per promuovere l’efficienza energetica. In questa direzione, sarebbe utile aumentare al 110% le attuali agevolazioni fiscali per il risparmio energetico di cui possono godere le imprese. Solo attraverso una forte azione comune possiamo uscire dall’emergenza e cogliere le opportunità della transizione senza far pagare i costi relativi a imprese e cittadini” – ha concluso Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda.

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