Veca Srl: trent'anni di storia a Calvisano Verso un futuro d’innovazione
La famiglia Veronesi racconta la nascita e i progetti della carpenteria meccanica del paese
Trent ’anni di Veca Srl.
Nata a Mezzane di Calvisano nel 1989, all'interno del garage di papà Sergio, oggi l’azienda, specializzata in lavori di carpenteria meccanica, conta 14 dipendenti e si sta aprendo all’esportazione in diversi Paesi d'Europa.
Una storia di impresa che partendo dal paese riesce a farsi strada tra le grandi puntando sempre all'innovazione e al miglioramento dell’offerta. In quest'ottica va anche il progetto lanciato lo scorso dicembre dal figlio Simone Verone si, che insieme alla moglie Elisa Forbici hanno ideato il marchio di prodotti La Maison 8. Mission principale quella di realizzare i piccoli sogni dei clienti per la propria casa. A raccontare la storia di Veca è proprio il figlio Simone, che oggi gestisce l’azienda insieme al padre e alla mamma, Marzia Andreani.
Come è nata la vostra realtà?
«Veca è nata nel febbraio del 1989 quando mio padre, apprendista carpentiere che già aveva aperto una piccola officina all’interno del garage di casa, ha deciso con un socio di creare Veca. Fino al 2000 l’azienda ha avuto un’evoluzione e una crescita costante che ci ha permesso di creare delle collaborazioni fisse con alcune aziende, che durano ancora oggi, implementando man mano il fatturato. Dal 2001 sono entrato anche io in società con mio papà, riuscendo a creare insieme a lui quello che siamo diventati oggi: un’azienda con 14 dipendenti altamente qualificati e di esperienza, costantemente in crescita, che ha investito sulla tecnologia,
la modernità e l’innovazione.
Il capannone dove ci troviamo attualmente, è una struttura di nuova costruzione con 6.000 metri quadri di area, di cui 3.000 coperti e 3.000 di area di servizio».
Un ’azienda che guarda al domani puntando su una serie di continui investimenti...
«Ogni anno parte dei ricavi vengono infatti spesi per acquistare nuovi macchinari, che ci permettano di restare al passo con quelle che sono le innovazioni nel campo produttivo. A oggi siamo dotati di un impianto per saldatura robotizzata e di un altrettanto importante impianto per il taglio laser. E che sta cercando di consolidarsi
in un ambiente competitivo, però grazie al gruppo che si è creato siamo riusciti ad andare sempre avanti al meglio.
Oggi siamo in tre soci, mio papà che è il titolare, io e mia madre, che si occupa in particolare della carpenteria e della gestione della produzione».
Qual è il vostro core business?
«Noi, come Veca, possediamo in tutto 4 certificazioni ISO: la 1090 per le marcature CE, la 3834 per la saldatura, la 9001 per la gestione aziendale e siamo certificati dall’ente nazionale come Centro di trasformazione dell’acciaio. In questi ultimi anni ci occupiamo principalmente della lavorazione dell’acciaio corten. Una tipologia di acciaio particolare, che si auto ossida creando un particolare effetto ruggine. Questo tipo di produzione, c’è sempre stato anche se in maniera limitata, in quanto
essendo un acciaio brevettato in America, fino a poco tempo fa gli unici ad usarlo erano appunto gli americani. Adesso sta prendendo piede anche nel campo dell’architettura italiana ed europea, e quindi stiamo lavorando molto in questo settore. Particolare rilevanza ha raggiunto, nell'ultimo periodo, anche la produzione di ringhiere in ferro e lamiera intagliata soprattutto con l’estero».
Come avete affrontato gli anni della crisi economica?
«Reinventandosi e puntando sull’innovazione... Fortunatamente, nonostante la crisi, essendo la nostra azienda attrezzata e organizzata per qualsiasi tipo di lavorazione all’interno della nostra filiera produttiva, siamo sempre riusciti, quando calava un settore a incrementare le vendite di un altro, raggiungendo una buona solidità anche nei rapporti con i clienti. A livello di clientela, infatti il numero continua a crescere ogni anno. Negli ultimi tempi siamo riusciti anche a raggiungere
l’esportazione all’estero, con clienti in Spagna, Francia, e ci stiamo spostando anche verso la Germania. Per quanto riguarda la fidelizzazione, i più affezionati sono quelli che si sono avvicinati a noi durante gli anni della crescita, negli anni 90, oggi è un po’ più difficile raggiungere quel tipo di rapporto di fiducia, anche perché c’è molta attenzione al centesimo, e a volte soffriamo una concorrenza sleale. In ogni caso però quando un cliente viene servito da noi e si trova bene, alla fine non se ne va più».
Quali sono stati i fattori che vi hanno permesso questa costante crescita?
«Uno degli aspetti che ha reso possibile la nostra crescita costante e il consolidamento del nostro gruppo, è stato sicuramente l’aver scelto, fin dall’inizio, di svolgere tutte le fasi del processo produttivo all’interno dell’azienda. Non abbiamo bisogno di appoggiarci a nessun fornitore esterno, e quindi la centralizzazione del lavoro ci ha permesso di contenere i prezzi e mantenere una posizione competitiva sul mercato.
All’inizio noi ci siamo sempre occupati principalmente di conto terzi, e lavorazioni per clienti. A partire dal 2012 però abbiamo iniziato a creare anche alcuni prodotti nostri, anche se sempre su richiesta del cliente. Per poi arrivare all’anno scorso, a dicembre quando, grazie al supporto di mia moglie, abbiamo provato a creare un nuovo progetto, in cui ci occupiamo della creazione e la vendita di oggetti nuovi e personalizzabili fatti interamente da noi. L’abbiamo ribattezzato La maison
8».
Ci dica di più di questo pro getto...
«LM8 è un progetto nato appunto a dicembre del 2018, e l’ho creato insieme a mia moglie, che è una designer e all’interno del marchio si occupa interamente di tutta la parte di disegno dei pezzi.
L’idea di fondo è stata quella di creare un portale in cui le persone potessero non solo trovare dei pezzi unici per l’arredo e la decorazione delle loro case, ma anche richiederci di realizzare quegli oggetti che “non riescono a trovare da nessuna parte”.
Oggi abbiamo già realizzato diverse idee, siamo partiti con delle palline di Natale personalizzate, appendiabiti con il nome e il disegno delle città, o con la famiglia. I nostri prodotti però guardano anche all’arredamento esterno, come ringhiere cappe per barbecue, abbiamo realizzato anche alcune insegne esterne di locali e bar. Non ci poniamo limiti...».
Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
«Vogliamo potenziare il canale dell’esportazione n e l l’ottica di espandere al meglio l’offerta del nostro nuovo progetto. Grazie all’e-commerce oggi infatti consegniamo a domicilio in tutta Italia, isole comprese, i pezzi realizzati su, mentre per i pezzi standardizzati, in appoggio ad Amazon riusciamo a esportare anche in Spagna, Francia, Germania, Olanda e Inghilterra. Insomma puntiamo al mercato europeo di settore».