Un'alleanza con Bergamo per rilanciare l'aeroporto di Montichiari
Ieri a Seriate (Bergamo) la seconda assemblea congiunta delle Confindustrie di Bergamo e Brescia
Da solo sul palco, Guido Bombardieri imbraccia il sax contralto e suona improvvisando, davanti alla folta platea composta da oltre 1500 industriali, che si alza in piedi. Il suo Inno d'Italia, trasfigurato in una splendida versione jazz da una delle voci più interessanti e celebri della musica bergamasca, è stato ieri pomeriggio, giovedì, il manifesto sonoro delle tre parole d'ordine lanciate dalle due Confindustrie di Bergamo e Brescia, riunite la loro seconda assemblea congiunta: innovazione, innovazione e ancora innovazione. Questo il fil-rouge: innovare per sopravvivere e per affrontare la nuova "era dell'incertezza" che da tempo si profila all'orizzonte, e oggi ancora più nebbiosa con l'elezione di Donald Trump e l'arrivo di nuovi spettri protezionistici. "Dazi amari" per l'Italia e l'Europa, per dirla con una battuta circolata più volte anche dal grande palco allestito nell'hub logistico dell'aeroporto di Orio al Serio.
Confindustria al varco della seconda assemblea congiunta
Ad aprire le danze, la presentazione dei numeri di quella che dall'anno scorso viene pensata come Piattaforma manifatturiera d'Europa: la rete confindustriale bresciana e bergamasca pensata come l'unicum che è, da sempre. Se pensate insieme, le due province animate da un feroce campanilismo calcistico sono state in grado a livello economico di dare vita al distretto manifatturiero locale con il più alto valore aggiunto a livello europeo. La strada segnata, dopo la prima assemblea congiunta dello scorso anno, è quella di unire le forze per una rappresentanza comune (anche se non una fusione tout-court delle due Confidustrie) sui tavoli nazionali ma soprattutto europei. E per mettere a sistema filiere produttive e know-how industriali, alla ricerca di nuovi mercati.
A fare da padroni di casa i due presidenti: Franco Gussalli Beretta per Brescia e Giovanna Ricuperati per Bergamo, ma sul palco è salito anche il presidente nazionale di Confindustria Gabriele Orsini e l'assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi. Tra gli altri relatori hanno poi preso la parola Antonio Gozzi, special advisor di Confindustria con delega all'Autonomia strategica europea, competitività e Piano Mattei; Marco Mensink, direttore generale dell'European Chemical Industry Council, e BenjaminKrieger, segretario generale dell'associazione europea dei produttori di componentistica per l'automotive. A moderare, Debora Rosciani e Mauro Meazza di Radio24 - Il Sole 24 ore.
La lettera della premier Giorgia Meloni
Ad aprire i lavori la lettera della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. "Ci confronteremo e non sempre la penseremo allo stesso modo, ma so che su un punto non ci divideremo, fare quel che è meglio per l'Italia, consapevoli che può raggiungere nuovi primati, dimostrare al mondo quanto vale, tracciare la rotta, è un obiettivo alla nostra portata e possiamo raggiungerlo solo se ci crediamo tutti insieme e remiamo tutti nella stessa direzione come una squadra".
"Più è forte la vostra sinergia maggiore è il beneficio che il sistema produttivo italiano nel suo complesso può attrarne". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un messaggio all'assemblea congiunta di Confindustria Brescia e Bergamo. "Fare squadra - aggiunge - soprattutto in un tempo complesso come questo che stiamo vivendo è cruciale per far crescere la competitività delle nostre imprese e rafforzare la capacità di conquistare nuovi mercati. Oggi i principali indicatori macroeconomici ci restituiscono la fotografia di un'Italia solida, in grado di affrontare le difficoltà meglio di altre nazioni europee". "L'Italia è tornata a correre e il merito di questo successo non è del governo, è delle imprese e dei loro lavoratori, della loro resistenza, della loro intraprendenza, della loro capacità di innovare".
I numeri della Piattaforma manifatturiera d'Europa tra Bergamo e Brescia
"Un crescendo rossiniano", così il professore dell'Università di Parma Franco Mosconi ha definito i numeri emersi da un approfondito studio portato avanti dal suo team di ricerca, sull'economia bergamasca e bresciana. Insieme, le due province pesano il 20,6% del Pil lombardo, il 25,4% del suo export, il 30,7% del valore aggiunto e il 31,5% dell'occupazione manifatturiera. Ma i muscoli non bastano, specie considerando le sfide all'orizzonte. Da un green deal troppo ideologizzato, che rischia di recitare il de profundis all'automotive italiano, fino al futuro della tanto bistrattata chimica, i relatori hanno fatto il punto sullo stato dell'arte e sulle soluzioni messe in campo dai sistemi.
L'alleanza aeroportuale: Sacbo per unire Montichiari e Orio
Anche il luogo ha il suo peso: il grande hub logistico dell'aeroporto di Orio al Serio, alle spalle delle piste del "Caravaggio". Se l'anno scorso la prima assemblea congiunta delle "sorelle d'industria" era stata organizzata da Brescia in terra bresciana, a Palazzolo sull'Oglio, per la seconda gli industriali bergamaschi hanno scelto un luogo particolarmente simbolico. Sia per mostrare i "muscoli" targati Sacbo (17 milioni di transiti nel 2024, con un +10 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno prima nel primo semestre). Ma anche per tendere la mano ad una nuova possibile alleanza trans-provinciale. Oggetto: la gestione dell'aeroporto di Montichiari, in chiave congiunta. Se ne parla da anni, ma che su una proposta di questo calibro arrivi un assist dal palco più prestigioso dell'economia bergamasca e bresciana avrà probabilmente un peso.
"Se abbiamo infrastrutture aeroportuali che possono essere rilanciate in un processo virtuoso di crescita e sviluppo, abbiamo il dovere di rimetterle in gioco e valorizzarle. Sarebbe oggi poco lungimirante non pensare congiuntamente. È il futuro che ci porta lì: mi auguro che sia un futuro molto prossimo" ha detto dal palco il presidente di Sacbo Giovanni Sanga.