"Progettando il Domani": l'indagine ha coinvolto oltre 5.200 studenti bresciani
Nel dettaglio, all’interno del campione il 39% proviene da un percorso di istruzione tecnica, il 24% da CFP regionale, il 24% da liceo e il 14% da istruzione professionale

"Progettando il Domani": l'indagine ha coinvolto oltre 5.200 studenti bresciani.
L'indagine "Progettando il Domani"
Presentata nella mattinata di giovedì 3 aprile 2025 nella sala Beretta di Confindustria Brescia l'indagine Progettando il Domani. Sogni e aspirazioni dei giovani”, promossa da Piccola Industria e Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia. I risultati del lavoro sono stati elaborati dal sociologo Stefano Laffi e dal Centro Studi di Confindustria Brescia, coinvolgendo oltre 5.200 studenti delle classi terze, quarte e quinte delle Scuole Secondarie di Secondo Grado bresciane su sogni, aspettative e visioni legate al proprio futuro. Nel dettaglio, all’interno del campione il 39% proviene da un percorso di istruzione tecnica, il 24% da CFP regionale, il 24% da liceo e il 14% da istruzione professionale.
La mattinata – a cui hanno partecipato 200 giovani – è stata articolata in due panel, durante i quali una serie di imprenditori e rappresentanti degli studenti hanno dialogato per analizzare e dibattere i dati emersi, offrendo una visione approfondita sulle prospettive e le sfide del mondo del lavoro e della formazione.
"L’indagine “Progettando il domani” ci ha offerto uno spaccato prezioso su aspirazioni e aspettative dei giovani del nostro territorio, facendo seguito a un altro importante lavoro di questo genere, “Il mondo che vorrei”, presentato nel 2021 – commentano Marco Capitanio e Francesco Veneziani, rispettivamente presidente di Piccola Industria e Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia –. I dati raccolti dimostrano, una volta di più, quanto sia fondamentale rafforzare il dialogo tra il mondo della scuola e quello dell’impresa, affinché i ragazzi possano avere una visione chiara e concreta delle opportunità professionali che li attendono. Come Piccola Industria e Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia, sentiamo la responsabilità di accompagnare le nuove generazioni in questo percorso, creando connessioni, promuovendo esperienze formative e lavorative di qualità e valorizzando le competenze. Il coinvolgimento di oltre 5.200 studenti in questa ricerca conferma il loro forte desiderio di guardare al futuro con ambizione: è nostro compito, come imprenditori, aiutarli a costruire quel futuro, garantendo loro strumenti e occasioni per trasformare sogni e aspirazioni in progetti concreti.”
Cosa è emerso
Tra i principali risultati emersi dalla ricerca:
· Il 47%, a metà strada o alla fine del percorso di studi, non è convinto della propria scelta. Scende a 44% per i liceali, sale al 52% per l’istruzione professionale.
· I primi a cercare lavoro sono maschi, in uscita da CFP e poi dall’istruzione tecnica e professionale. Quasi 1/3 deve capire o si prende una pausa per farlo.
· Il 38% non ha le idee chiare su che fare. Questa condizione è più frequente per le ragazze (42%), per gli italiani nati in altro paese (43%) e tra i liceali (42%).
· Un adolescente su 4 ha paura del futuro, ma tra le ragazze una su 3. E in quinta fa più paura che in terza (27% vs 21%), in particolare al liceo, dove il progetto di vita appare più aperto.
· La prospettiva di radicamento vale solo per un adolescente su 5. Per gli altri, chi parte (è intenzionato a trasferirsi in Italia o all’estero) vale circa (30%), quanto chi vuole tornare dopo un’esperienza in giro.
· Sono intenzionati a restare in provincia di Brescia circa la metà degli adolescenti. Pensano di andarsene soprattutto le ragazze e i liceali.
· Dopo la pandemia la principale paura è la salute, l’ambiente è divenuta l’ultima. Le principali risorse sono la propria famiglia e le proprie capacità; adulti e progresso sono in fondo.
· Il lavoro in officina resta un’idea maschile, il lavoro di relazione e cura femminile. L’istruzione tecnica è quella che più si immagina in ufficio.
· Il lavoro ideale per i giovani è quello che fa crescere per competenze, ruolo, retribuzione, più di metodo che di creatività.
· Le aspettative di reddito risultano molto disperse: non c’è evidentemente una prospettiva comune nemmeno nello stesso percorso di studi. Quelle femminili sono nettamente più basse.
· L’industria è vista come una risorsa (27%), ma anche duro lavoro (17%) e inquinamento (7%), soprattutto per le ragazze.
· I giovani non hanno in mente di cambiare azienda, ma hanno un sogno di stabilità e crescita interna: il 42% preferisce un lavoro stabile per tutta la vita, il 48% ambisce a crescere in un’azienda cambiando ruolo e responsabilità.
· Per quanto riguarda l’aspirazione professionale futura, al primo posto prevale l’incertezza (“non so”); l’imprenditore, tra chi ha un’idea, si conferma il principale (come già registrato nel 2021). Seguono ingegnere, medico e avvocato.