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“Nuovi rapporti tra welfare aziendale e welfare sociale”: se ne è parlato in Confindustria Brescia

Iniziativa che ha avuto luogo grazie all'organizzazione di Rete Welfare Responsabile, in collaborazione con Confindustria Brescia, Sociologia per la Persona e Università Cattolica del Sacro Cuore

“Nuovi rapporti tra welfare aziendale e welfare sociale”: se ne è parlato in Confindustria Brescia
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“Nuovi rapporti tra welfare aziendale e welfare sociale”: se ne è parlato in Confindustria Brescia.

A Brescia, "Nuovi rapporti tra welfare aziendale e sociale"

Se ne è parlato nel pomeriggio di oggi (giovedì 10 aprile 2025) nella sala Beretta di Confindustria Brescia, iniziativa che ha avuto luogo grazie all'organizzazione di Rete Welfare Responsabile, in collaborazione con Confindustria Brescia, Sociologia per la Persona e Università Cattolica del Sacro Cuore.

Al centro del confronto – a cui hanno partecipato circa 200 presenti –, in particolare, il tema del welfare aziendale come strumento integrativo del welfare pubblico, generativo di valore per la comunità.

I lavori – moderati dal giornalista Erminio Bissolotti – sono stati aperti da Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare; a seguire gli interventi di Francesco Zorzi (Area Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare Confindustria Brescia), Daniela Conti (HR Director Fondazione Poliambulanza) e Marco De Rosa (HR Director Alstom), prima di una tavola rotonda dedicata a “Il futuro del welfare integrato tra opportunità e transizioni”, che ha visto come protagonisti Pierangelo Albini (Direttore Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano Confindustria), Luca Pesenti (Università Cattolica del Sacro Cuore), Filomena Buonocore (Università degli Studi di Napoli Parthenope) ed Elisa Rotta (Program Manager Fondazione Sodalitas). In chiusura Vincenzo Cesareo, Coordinatore Nazionale Rete Welfare Responsabile.

Le dichiarazioni

“Il welfare ha rappresentato l’inizio del mio percorso da vice presidente in Associazione nel 2017 – riflette Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia –: già allora avevamo intuito come sarebbe stato un tema centrale per le aziende. Il welfare aziendale è diventato sempre più una modalità per far emergere l’identità dell’impresa stessa, anche attraverso specifici piani che rispondessero alle esigenze dei lavoratori, coinvolgendoli. Dopo 12 anni in Associazione, questo è il mio ultimo convegno da vice presidente: un’occasione, da parte mia, per ringraziare del lavoro svolto in questi anni.”

“Per l’impresa di oggi, e soprattutto di domani, un pacchetto welfare di qualità può essere lo strumento vincente per attrarre nuovi talenti, per fidelizzarli all’organizzazione, combattendo i fenomeni delle great resignation e del quite quitting, e per rispondere, in modo tangibile, alle sempre più pressanti imposizioni fissate dalle normative comunitarie in tema di responsabilità sociale e sostenibilità – aggiunge Francesco Zorzi, dell’Area Lavoro, Relazioni Industriali e Welfare di Confindustria Brescia –. I numeri attestano come stiano aumentando le aziende manifatturiere bresciane che ricorrono al welfare aziendale: sul territorio si è sviluppata una cultura d’impresa partecipativa e attenta al coinvolgimento delle proprie risorse, alla comprensione dei loro bisogni e alla programmazione delle azioni più efficaci per soddisfarli.”

“In Poliambulanza, le prime iniziative di welfare, che all’epoca chiamavamo di conciliazione, risalgono al 2008 – aggiunge Daniela Conti, HR Director Fondazione Poliambulanza –: un periodo caratterizzato da un’acuta carenza del personale infermieristico, che ci portò a riflettere su come attrarre e trattenere i nostri collaboratori. La prima azione fu una convenzione con un asilo nido nei pressi della nostra struttura, che diede il via a una serie di iniziative per le madri lavoratrici, particolarmente importante alla luce del fatto che oggi abbiamo oltre il 75% di collaboratrici femminili. Nel 2021, ricordo inoltre l’istituzione di un fondo sanitario integrativo con costi interamente a nostro carico.”

“Alstom è una multinazionale francese, progettiamo sistemi di mobilità, in Italia siamo circa 4.300 con almeno 10 sedi – le parole di Marco De Rosa, HR Director Alstom –. Il nostro sistema di welfare è molto articolato: abbiamo sviluppato una piattaforma universale per il nostro personale; siamo passati dai classici buoni acquisto a una serie di servizi tra cui palestra e viaggi. A ciò si somma l’assistenza assicurativa, ma anche l’istituzione di un sistema di permessi aggiuntivi per i padri, per l’assistenza ai figli malati fino ai 14 anni o per i lavoratori extracomunitari che devono fare i permessi di soggiorno.”

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