Lombardia fuori dalla crisi?
La spesa lombarda si posiziona sopra la media nazionale che secondo i dati Istat nel 2016 è stata di circa 30.288 euro annui, con un valore mensile di 2.524 euro: +1% rispetto al 2015 e +2,2 per cento sul 2013, anno di minimo per la spesa delle famiglie e ultimo anno di calo del Pil.

Per cosa si spende?
Rispetto al 2015 si registra una variazione da 441,50 a 447,96 euro nel settore alimentare. Sale di un +0,9 per cento la spesa per i beni e i servizi non alimentari. In aumento soprattutto i servizi ricettivi e la ristorazione (+4,8%) spettacoli e cultura (+2,9%).
Su una spesa media mensile di ogni famiglia lombarda di 3.040 euro le voci di costo che incidono maggiormente sono: abitazione e utenze domestiche (31,9%), affitti (20,3%), prodotti alimentari e bevande (14,8%) e trasporti (12,4%).
Tra le regioni che recuperano di più
La Lombardia conserva inoltre la seconda posizione nel benchmark tra le regioni italiane. A precederla nel 2016 il Trentino-Alto Adige, la cui spesa media per famiglia è di 36.885 euro, quasi 2.500 euro in più rispetto al decennio precedente. Dopo la Lombardia vengono invece Emilia-Romagna (36.705 euro), Valle d’Aosta (34.349) e Toscana (33.857). Nel 2007 a guidare la classifica era il Veneto che ora si posiziona al sesto posto con 32.079 euro contro i 36.960 pre crisi, con un ammanco da recuperare di ben 4.481 euro per tornare ai livelli di spesa di nove anni fa. Un gap da recuperare superiore a quello del Veneto ce l’hanno solamente le famiglie umbre (-5.711 euro) e quelle della Calabria (-5.628), mentre spendono più di quanto facessero prima della crisi, oltre al Trentino-Alto Adige, Liguria (+1.026 euro), Basilicata (+434), Valle d’Aosta (+389), Toscana (+377) ed Emilia-Romagna (+89).