Riattivazione credito d'imposta

Confindustria Brescia, il presidente Gussalli Beretta scrive ai parlamentari bresciani

La lettera è stata inviata oggi (mercoledì 5 luglio 2023)

Confindustria Brescia, il presidente Gussalli Beretta scrive ai parlamentari bresciani
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Un megawattora di energia costa oggi a un imprenditore francese 42,6 euro, a un tedesco 60 euro, mentre ad un italiano circa 100 euro. Sembra l’incipit di una barzelletta, e in qualche senso probabilmente ci si avvicina. Invece è la realtà: un handicap pesante per l’industria che si affaccia su mesi presumibilmente complicati.

Il bonus energia e il Governo

A rendere ancora più preoccupante la situazione è però la recente decisione del Governo di non rinnovare i crediti di imposta per energia elettrica e gas, relativi al terzo e quarto trimestre 2023. Una decisione «che sconcerta», ha scritto mercoledì il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta in una lettera indirizzata ai parlamentari bresciani, che rappresenta «una seria minaccia per la produttività e la competitività delle nostre aziende», e che mette «a repentaglio l'intero tessuto industriale del Paese».

Dodicimila addetti nella metallurgia bresciana

«Oggi meno impattanti di alcuni mesi or sono, le commodities energetiche rappresentano un elemento di indiscutibile criticità, soprattutto per quelle realtà che fanno dell’uso dell’energia elettrica e del gas un fattore vitale per i propri processi produttivi – scrive Gussalli Beretta - Questo è tanto più vero se si pone lo sguardo alla provincia di Brescia, dove un numero rilevante di imprese hanno un elevato consumo energetico». Basti pensare al settore siderurgico-metallurgico, che impiega circa 12mila addetti in provincia. «È fondamentale garantire misure di supporto alle aziende che permettano loro di sostenere i costi energetici e preservare la loro competitività sul mercato nazionale ed internazionale - prosegue il numero uno di Confindustria - in affiancamento al necessario processo di transizione che l’intero sistema italiano deve compiere per rendersi sempre più sostenibile».

L'appello di Confindustria

La richiesta alla politica è semplice: confermare il tax credit energetico, strumento che «è stato di fondamentale importanza, sia nell’anno 2022 sia per il primo semestre 2023, avendo consentito di mitigare i maggiori oneri sostenuti dalle imprese e di garantire una parziale compensazione del crescente costo dell'energia e del gas». Quanto alle coperture economiche «in base alle stime di Confindustria (il credito d’imposta, ndr) è finanziariamente sostenibile, potendo utilizzare risorse accantonate e non spese, stante il calo dei prezzi, del credito di imposta relative al I e II trimestre 2023». Circa 4,9 miliardi di euro.

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