Cambio gestore luce, i documenti necessari per il passaggio

Entro la fine del 2021 tutti dovremo passare al mercato libero, perciò conviene iniziare ad organizzarsi

Cambio gestore luce, i documenti necessari per il passaggio
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La strategia per il cambio gestore luce è piuttosto semplice e può essere riassunta in pochi passaggi. Si parte dal comprendere quanto effettivamente si consuma durante l’anno. Già che ci siamo potrebbe risultare opportuno verificare le fasce orarie in cui i consumi sono più marcati. Informazione è potere: tali dati ci permettono di ragionare sull’offerta del mercato libero che meglio si adatta alle nostre esigenze. Chi si trova ancora nel tradizionale mercato tutelato (in sostanza chi dopo la liberalizzazione non ha mai variato il gestore) sarà tenuto a cambiare entro il 31 dicembre 2021. Questa data segna infatti la definitiva scomparsa del servizio di maggior tutela.

Cambio gestore luce, quali documenti? 

Una volta effettuate le varie analisi comparative tra le differenti offerte e trovata la proposta che sembra scritta su misura per i nostri precisi consumi, non resta che prepararsi allo switching. Ad effettuare questa operazione sarà il nuovo fornitore prescelto, tuttavia serviranno una manciata di minuti del nostro tempo per fornirgli i diversi documenti necessari. Sono necessari ovviamente i dati dell’intestatario del nuovo contratto, ossia nome, cognome, codice fiscale e indirizzo, con una copia della carta d’identità. Servirà poi il POD: niente paura, si tratta del codice di 14 cifre che identifica l’allacciamento alla rete a metano. Lo si trova indicato su ogni bolletta e tale documento è da tenere da parte, consegnando una copia al nuovo gestore. Infine servirà un recapito (mail e telefono) ed eventualmente l’IBAN per chi sceglie il pagamento con domiciliazione bancaria.

Un’operazione alla portata di tutti

Non si tratta certo di una caccia al documento particolarmente impegnativa. In generale il cambio gestore luce è una pratica molto semplice, che si risolve senza troppi affanni per il consumatore e in tempistiche abbastanza brevi. Servono infatti da una a due mesi per effettuare lo switching e i diversi impegni burocratici da adempiere sono esclusivamente a carico del nuovo fornitore. Sarà questo per esempio ad occuparsi della cessazione del vecchio contratto e dell’attivazione di quello nuovo. Per l’utente finale sarà quindi un cambio automatico e indolore, sicuramente alla portata di tutti.

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