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Brebemi: ennesimo aumento sull’A35: per Milano in 10 anni + 27%

I pedaggi su Brebemi sono aumentati del 12%, per la "felicità" degli utenti di quella che già dall'inaugurazione è considerata una delle autostrade più care d'Italia.

Brebemi: ennesimo aumento sull’A35: per Milano in 10 anni + 27%
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La notizia è arrivata in sordina con un comunicato agostano sul sito dell'autostrada, addirittura qualche giorno dopo l'entrata in vigore: dalla mezzanotte del giorno 8, i pedaggi su Brebemi sono aumentati del 12%, per la "felicità" degli utenti di quella che già dall'inaugurazione è considerata una delle autostrade più care d'Italia. Così, la tratta tra Chiari ovest e Treviglio passa da 6,8 a 7,7 euro. Quella tra Chiari est e Liscate, che collega la porta occidentale della provincia di Brescia alla porta est di Milano e alla Teem, arriva a 13,4 euro. Parliamo sempre di tariffe per veicoli di categoria A, il tipico traffico leggero, composto da automobili e moto.

Ennesimo aumento

Si tratta dell'ennesimo aumento delle tariffe su Brebemi, e stavolta la doppia cifra del +12% è dovuto ad un intricato tira e molla con Roma, durato quasi tre anni e finito davanti al Tar. L'aumento cumulativo scattato a inizio agosto infatti racchiude un mancato adeguamento richiesto e non ottenuto per il 2022, oltre a quello per il 2023, che a sua volta è andato per le lunghe per ragioni burocratiche. Solo quest'anno la situazione si è sbloccata, quando il Tar ha dato ragione a Brebemi avallando gli aumenti congelati.«L’adeguamento tariffario che è stato autorizzato sulla tratta di A35 Brebemi recepisce gli aumenti tariffari relativi agli anni 2022 e 2023 già previsti dal contratto di concessione che prevedono, tra l’altro, anche il recupero dell’inflazione - spiega la società in una nota - La variazione tariffaria è stata deliberata con decreto emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze a seguito di due sentenze del Tar del Lazio che hanno accolto i ricorsi presentati da Brebemi. L’incremento tariffario solo ora riconosciuto è dovuto e coerente con le previsioni del piano economico e finanziario di concessione».

Dieci anni

Coerente con le previsioni sì, ma comunque importante per le tasche degli utenti, che incassano l'ennesimo aumento. Nel frattempo, all'inizio dell'anno era stato infatti riconosciuto un ulteriore aumento delle tariffe de +2,3%, per compensare l'inflazione. Negli anni scorsi si registrò un altro balzello importante, +7,88% nel 2017. A conti fatti, dall'inaugurazione a oggi, in dieci anni, gli aumenti complessivi dei pedaggi arrivano per alcune tratte persino al +50% (nella tabella, un confronto tra le tariffe del 2014 e quelle attualmente in vigore).

Se già all'epoca sembravano parecchio care le tariffe applicate al taglio del nastro con il premier Matteo Renzi, oggi per percorrere l'intero tratto a pagamento dell'autostrada (dall'interconnessione con la Teem a Liscate, fino alla barriera di Chiari Est) servono 13,40 euro, contro i 10,50 del 2014: un aumento del 27,6%. Nel mentre, oltre alle tariffe, anche il traffico aumenta. E questa per le casse della A35 è una notizia decisamente buona, sebbene il Bilancio della società nel 2023 abbia visto a fine anno l'ennesimo risultato negativo, per ben 69,4 milioni di euro. Numeri alla mano, nel 2023 è aumentato di circa 13 milioni il valore dei ricavi netti incassati dai pedaggi: da 111,8 milioni a 125,23 milioni di euro. Da gennaio alla fine di luglio 2024 l'aumento medio rispetto allo stesso periodo del 2023 è stato del 4,6%, e del +5,7% quello dei veicoli pesanti. Più in dettaglio, il conteggio del mese di luglio dovrebbe chiudersi con un traffico di 39,7 milioni di chilometri percorsi, contro i 38,84 milioni del luglio scorso.

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