Arriva in Italia Free Mobile con le telefonate a basso costo
La joint venture fra gli operatori Wind e Tre sembrava dovesse essere la grande novità del 2017 nel campo dei servizi per la telefonia. Ma in questo mondo costantemente in evoluzione la notizia è sempre dietro l’angolo. Quelle che fino a qualche mese fa non erano altro che voci stanno diventando vere e proprie news. A quanto pare, .
[Xavier Niel]
Cos’è Free Mobile?
Free Mobile è un operatore che fornisce i classici servizi per la telefonia mobile (chiamate, sms, mms, internet) per e si rifà all’omonima Free, che si occupa invece della parte legata al telefono fisso, che però non dovrebbe arrivare sul territorio italiano. L’azienda nata nel 2007 fa parte del gruppo capeggiato da Xavier Niel, la Iliad. A soli due anni dalla sua apertura riuscì ad ottenere le licenze per trasmettere sulla rete 3G, iniziando così la dura lotta contro le storiche concorrenti. Allora, però, si occupava soltanto di servizi telefonici per adulti. La svolta arrivò nel 2001 con l’apertura di Free, che forniva sia servizi per la telefonia fissa che per la connessione internet. La chiave del successo di questa compagnia è il “low cost”. In un panorama che allora presentava tariffari fra i più onerosi a livello globale, Free aveva portata una ventata d’aria fresca, rendendo questi servizi fruibili da un’utenza più grande, conquistando un quarto del mercato francese. Le reazioni delle altre compagnie furono immediate: abbassarono drasticamente il proprio listino prezzi per tentare di recuperare qualche cliente. Lo stesso successo, però, non avvenne nel mobile. All’inizio, infatti, Free Mobile copriva con il proprio segnale solo il ventisette percento della popolazione francese e spesso aveva problemi di ricezione. Poi, in pochi anni, il servizio è cresciuto, arrivando a possedere circa il diciassette percento del mercato con 12,4 milioni di abbonati, superando il colosso Bouygues.
Prezzi stracciati e una rete marchiata Nokia
Non ci sono ancora indiscrezioni precise su quale possa essere il tariffario pensato per l’Italia, ma di certo la Free Mobile punterà sul suo marchio di fabbrica: la convenienza. La tariffa base, nonché la più conveniente, costa solamente due euro mensili e offre 120 minuti, sms e mms illimitati e 50 Mb di traffico, oltre alla possibilità di usufruire gratuitamente del Wi-Fi nelle zone coperte dalle reti dell’azienda. In questo caso la soglia dati è molto ridotta, ma, trattandosi della tariffa base, esistono altre promozioni in grado di soddisfare tutte le necessità. Per esempio: con 19,99 euro mensili si hanno a disposizione, oltre a chiamate e messaggi illimitati, 50 Gb di dati in velocità 4G e la possibilità di utilizzare gratuitamente il roaming in alcune località europee. La nota negativa, invece, è che, come ha ammesso lo stesso Niel, il margine di guadagno presente sugli utenti italiani è inferiore a quello francese (quindi probabilmente significherà prezzi leggermente più alti) anche se promette di portare alcuni elementi di novità rispetto al panorama già esistente. Per evitare i problemi tecnici che avevano condizionato i primi anni di attività in Francia, Free Mobile già nei prossimi mesi installerà la propria rete sui ripetitori lasciati liberi da Wind e Tre. I due marchi ormai fusi hanno infatti attivato un processo di ottimizzazione delle risorse affittando ad altre compagnie i ripetitori ora diventati inutili. Alcune indiscrezioni sostengono inoltre che a curare la costruzione della nuova rete di Free Mobile sarà Nokia Networks. Un accordo fra il colosso finlandese e Niel non sarebbe così improbabile, visto che era stata proprio Nokia a creare la la rete utilizzata in Francia.
[foto di Ernesto Arbitraggio]
Le reazioni della futura concorrenza
L’approdo di Free Mobile in Italia creerà concorrenza, cosa che, si spera, potrebbe portare benefici agli utenti. Gli altri marchi di telefonia, consci del potenziale pericolo, hanno già attivato le prime contromosse. Ma se per Vodafone l’amministratore delegato Vittorio Colao ha parlato, solo vagamente, di un bandle dati più ampio e un taglio dei prezzi, c’è chi si è spinto oltre. Per quanto riguarda Tim, infatti, si tenterà di portare i propri servizi ad una fascia più alta di qualità seguendo il principio “more for more” (più grande è l’offerta, più il prezzo è alto), rivolgendosi quindi ad un’utenza diversa da quella di Free. È stato inoltre posticipato a quest’estate il lancio dell’operatore mobile virtuale (MVNO) di Telecom, previsto per l’inizio del 2017. Ma a cercare di creare scompiglio è Fastweb, che, dopo aver perso la gara d’appalto per aggiudicarsi le frequenze lasciate libere da Tre e Wind, ha presentato ricorso alla Corte europea contro la decisione della Commissione di autorizzare l’operazione di fusione subordinandola a una serie di obblighi per l’ingresso sul mercato di un nuovo operatore d’Oltralpe. Una delle motivazioni del ricorso contesterebbe il fatto che, in Italia, Free possa appoggiarsi alla rete Wind-Tre per fornire servizi con un modello di prezzi molto aggressivo.