Energia e ambiente

A2A verso un utile record, in campo 22 miliardi per transizione energetica ed economia circolare

Presentato l'aggiornamento del Piano strategico 2024-2035

A2A verso un utile record,  in campo 22 miliardi  per transizione energetica ed economia circolare
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Trainata soprattutto dall'aumento della produzione idroelettrica e della marginalità sulle vendite, il gruppo A2A si appresta a chiudere il 2024 con un utile «mai visto prima» da 800 milioni di euro. Un record storico, che apre sotto i migliori auspici un ambizioso piano di sviluppo decennale all'insegna della sostenibilità. Lo ha annunciato questa mattina,  martedì 12 novembre, a Milano,  l'Amministratore delegato del gruppo Renato Mazzoncini, presentando l'aggiornamento del Piano strategico 2024-2035. Una road map decisamente ambiziosa, tutta disegnata sui tre pilastri dell'Agenda di Mario Draghi sullo sviluppo sostenibile: innovazione, decarbonizzazione e autonomia energetica.

Il 2024 di A2A: utile netto da record

Il CdA della multiutility milanese e bresciana, che si occupa soprattutto di energia, ciclo idrico e trattamento dei rifiuti, ha approvato la Trimestrale del gruppo lunedì sera. A caratterizzare gli ultimi nove mesi, complice un'estate decisamente bagnata, è stato l'aumento della produzione elettrica dalle centrali idroelettriche che ha già superato i 5 Terawattora, contro i 4 di produzione media stimata all'inizio dell'anno.

Scende il prezzo dell'energia: la nuova normalità

Scendono contemporaneamente i ricavi dell'azienda, di circa il 17%, ed è una buona notizia, in realtà, per i consumatori: il dato è legato al progressivo calo del prezzo dell'energia, nel quadro di quella che gli analisti definiscono ormai da mesi la «new normal». Un' «era dell'incertezza» geopolitica, che prezzi mediamente doppi rispetto all'era pre-crisi ma al tempo stesso anche decisamente più volatili. Un calo che non inficia il prossimo raggiungimento di un traguardo storico: un utile netto che a fine anno sfonderà probabilmente quota 800 milioni di euro. Per un confronto, al fine di questo settembre era già a 713 milioni (più dell'intero risultato del 2023), contro i 425 milioni di utile netto riscontrato nello stesso periodo del 2023.

«I risultati di questo terzo trimestre confermano ulteriormente la consistenza della nostra strategia - è il commento dell'Ad - Con questi risultati abbiamo potuto rivedere al rialzo la guidance per il 2024, con un EBITDA atteso tra 2,28 e 2,32 miliardi di euro e un utile netto ordinario di gruppo tra 0,80 e 0,82 miliardi. Si tratta di obiettivi importanti che ci consentono di sostenere la competitività e accelerare nel percorso intrapreso per lo sviluppo di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica del Paese».

I prossimi dieci anni: investimenti per 22 miliardi, 3 a Brescia

Ma al di là di un brillantissimo 2024, la vera scommessa di A2A è riassunta nelle 43 pagine di slide che Mazzoncini ha riservato all'aggiornamento del Piano strategico 2024-2035. Il gruppo sta infatti pianificando investimenti per 22 miliardi di euro, su progetti per il 90% aderenti ai tre pilastri dell'agenda Draghi. Sei miliardi sosterranno progetti di economia circolare (recupero di rifiuti ed energia, miglioramento del ciclo idrico, teleriscaldamento), mentre 16 miliardi saranno i catalizzatori di un'accelerazione della transizione green nella produzione di energia.

Tre miliardi per Brescia

Dei tre miliardi bresciani, 800 milioni riguarderanno progetti di economia circolare sulle infrastrutture bresciane, come la manutenzione del Termo utilizzatore (che raggiungerà il 100% di efficienza), investimenti nel ciclo idrico (con sei nuovi depuratori e miglioramenti nella rete idrica).

Una nota a parte merita, a proposito di economia circolare, l'avanguardistico progetto di A2A per l'utilizzo come fonte di calore per il teleriscaldamento del data center del quartiere Lamarmora a Brescia. I data center sono strutture sempre più necessarie ma anche sempre più energivore, che richiedono grandi quantità di acqua per raffreddare i potentissimi computer che vi lavorano. In cantiere,  un progetto per cui A2A conta di utilizzare questo calore per sostenere il teleriscaldamento della città, recuperando in questo modo circa 16 Gigawattora di energia. Un progetto analogo riguarda il data center Avalon 3 nella rete di Milano Ovest (Bisceglie), per 15 Gigawattora.

Sempre restando a Brescia, 2,1 miliardi di euro circa saranno allocati per spingere la transizione energetica, con l'acquisto della rete della Valtrompia da Enel, con la realizzazione di nuove cabine primaria e la prosecuzione del rinnovo dei contatori con dispositivi smart.

Tre obiettivi per tre settori

A livello di gruppo i traguardi del gruppo entro il 2035 consistono in 3,4 miliardi di investimenti nelle reti elettriche, nel raggiungimento della potenza di 5,7 Gigawatt di produzione elettrica rinnovabile (tra eolico, solare ed idroelettrico), e nell'aumento a 7 milioni di tonnellate dei rifiuti trattati.

La clientela e la crescita

Sul fronte commerciale proseguirà la ramificazione dei punti vendita di A2A in tutta Italia, con l'obiettivo di acquisire 800mila nuovi clienti all'anno e raggiungere una base clienti di 5 milioni di utenze entro il 2035. L'attenzione, commerciale e non solo, sarà al mondo dell'energia elettrica molto più che a quello della vendita di gas: su questo fronte c'è anche all'orizzonte anche la possibile cessione negli ambiti territoriali di Brescia, Bergamo, Cremona, Pavia e Lodi.

Energia più verde e più sicura

Il Piano strategico disegna come detto anche in numeri la transizione energetica di A2A verso le rinnovabili. Complessivamente il gruppo immagina di produrre nel 2035 venti Terawattora di energia, contro i 16 attuali. La quota prodotta tramite olio e carbone (attualmente il 9%) sarà azzerata, mentre la produzione termoelettrica a gas passerà dal 62% al 31%. Il fotovoltaico, oggi marginale, arriverà al 17%, l'idroelettrico passerà dal 25% al 20%, l'eolico al 14%.

«Nucleare? Non riduciamo gli investimenti sulle rinnovabili»

E il nucleare? Nel Paese si è riacceso recentemente il dibattito sull'opportunità che anche l'Italia torni sui propri passi dopo il referendum del 1987. Il Governo sta lavorando a una newco, partecipata dal Mef, che potrebbe vedere coinvolti anche Enel, Leonardo e Ansaldo. Cauto Mazzoncini, che tuttavia non chiude la porta.

«Vedo il nucleare più come una scelta geopolitica per l'autonomia più che come una strategia per ridurre i costi dell'energia, perché al momento si parla per l'energia nucleare di un prezzo finale simile a quello attuale - ha spiegato l'Ad - Il messaggio è di non ridurre gli investimenti sulle rinnovabili, nemmeno in vista di un possibile sviluppo del nucleare in Italia».

Azionariato popolare e dividendi in aumento per gli investitori

I tredicimila dipendenti di A2A diventeranno anche azionisti del gruppo. Nei prossimi mesi A2A lancerà un Piano triennale di azionariato diffuso. Ad ogni dipendente sarà concesso un pacchetto azionario iniziale gratuito di azioni societarie, per promuovere «l’affiliazione, l’ingaggio e il senso di appartenenza verso la nostra azienda», ma anche «l'educazione finanziaria dei dipendenti», ha spiegato Mazzoncini. Ciascun dipendente potrà poi acquisire a condizioni agevolate nuove azioni. Le premialità legate all'azionariato diffuso saranno modulate in modo inversamente proporzionale alla gerarchia aziendale.

All'azionariato diffuso si affiancherà una revisione al rialzo dei dividendi per gli investitori, che raggiungerà il 4% annuo rispetto al 3% previsto nel Piano presentato a marzo 2024.

«Guardiamo al 2035 con un Piano che coniuga generazione di valore sostenibile, decarbonizzazione, innovazione e contributo all’autonomia energetica del Paese. Sono scelte strategiche che indirizzano i nostri business e trovano conferma nel Rapporto Draghi per il rilancio della competitività europea. La nostra visione di lungo periodo ci ha consentito di essere solidi di fronte alle incertezze geopolitiche ed economiche di questa fase storica, e di ottenere ottimi risultati, superiori alle previsioni» è la conclusione dell'Amministratore delegato.

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