Chiari

Villa Mazzotti ispiratrice di un lungometraggio selezionato al Torino Film Festival

"The complex forms" è stato realizzato dal regista milanese Fabio D’Orta insieme a due rovatesi

Villa Mazzotti ispiratrice di un lungometraggio selezionato al Torino Film Festival
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di Stefania Vezzoli

Tra i film selezionati al Torino Film Festival, in programma dal 24 novembre al 2 dicembre, c’è anche un lungometraggio girato prevalentemente a Chiari nella bellissima Villa Mazzotti: più che una location, vera musa ispiratrice del progetto, nonché grande protagonista.

Villa Mazzotti ispiratrice di un lungometraggio selezionato al Torino Film Festival

«The complex forms», unica pellicola italiana nella sezione "crazies", ha preso vita proprio dalla folgorazione del regista per il meraviglioso palazzo clarense.
Scritto e diretto da Fabio D’Orta (che ha curato anche la fotografia, montaggio ed effetti visivi, oltre alla scenografia e ai costumi insieme a Mariangela Bombardieri), prodotto da Metronic Film, è impreziosito dalla colonna sonora di Riccardo Amorese; segretaria di edizione e location manager (nonché produttrice esecutiva insieme a D’Orta e Mariangela Bombardieri) Mariacristina Bombardieri. Sound effects a cura di Marco Sciannamea ed Edoardo Barone Lumaga.

Il doppiaggio, affidato alla Cvd di Roma, sotto la direzione di Maura Vespini, può contare su figure di altissimo livello (Simone d’Andrea, voce di Cillian Murphy in "Oppenheimer", e Carlo Valli, doppiatore di Robin Williams, giusto per dirne un paio). Unico attore professionista è David Richard White; tutti non professionisti gli altri componenti del cast, tra cui spiccano alcuni volti noti dell’associazionismo rovatese (tra cui il presidente dell’Auser Michele Venni, gli alpini Cesare Bonomelli ed Enzo Solazzi e molti altri).

Il debutto a una manifestazione di respiro internazionale come il Torino Film Festival rappresenta un risultato insperato per D’Orta, milanese che è arrivato in terra bresciana per amore. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha maturato esperienze come scenografo di opere teatrali e commerciali, ma anche come illustratore e Vfx artist, direttore di spot e videoclip. Nella lavorazione di "The complex forms" è stato affiancato da Mariangela e Mariacristina Bombardieri, entrambe rovatesi. Li abbiamo incontrati tutti e tre insieme a Chiari, dove tutto è cominciato.

Quando avete girato il film?

Le riprese a Villa Mazzotti sono state fatte a inizio 2020, abbiamo finito il 2 marzo, poco prima del lockdown. Le altre scene sono state girate più avanti, nel 2021, con tutte le precauzioni legate alle restrizioni anti-Covid e sfruttando le possibilità che si sono aperte: una parte del film è ambientata nei locali di servizio dell’Ospedale di Iseo. Poi c’è una scena a Rovato, nel piazzale del Foro Boario, una in un pub a Borgo Wuhrer e la parte nel bosco nei pressi del chiosco di Roccafranca.

Il cast è quasi integralmente composto da non professionisti: come li avete reclutati e coinvolti nel progetto?

Abbiamo trovato una grande disponibilità tra gli Alpini di Rovato, che si sono completamente affidati, con il cuore. Dobbiamo ringraziare tutte le associazioni di Rovato che ci hanno dato una mano e Il Faro di Chiari. La scelta è stata fatta sulla base dell’espressività dei volti e loro, pur non avendo esperienza, sono stati straordinari. Si sono messi a disposizione per due mesi, con estrema pazienza, sopportando le lunghe attese sul set»

Un progetto indipendente che si avvale però di collaborazioni importanti: come le avete instaurate?

Il film nasce dall’esigenza di costruire qualcosa anche senza disporre dei finanziamenti classici, ma abbiamo trovato grande supporto nelle persone e in alcuni sponsor privati. Dobbiamo ringraziare Maura Vespini, direttrice del doppiaggio, che ha creduto nel progetto. Le musiche sono quasi tutte originali composte da Riccardo Amorese, un altro professionista che ci ha dato fiducia (recentemente ha composto la colonna sonora della serie tv “Circeo”). L’unica eccezione è il brano che accompagna il finale, di Borodin: l’agenzia che detiene i diritti ci ha permesso di usarlo

Qualche anticipazione sulla trama?

In una meravigliosa villa, immersa nel nulla, delle persone con gravi problemi finanziari vengono attirate con la prospettiva di risollevare le loro sorti vendendo il proprio corpo a delle misteriose entità. E’ un film sull’attesa e sui dubbi, finché queste entità, creature millenarie, effettivamente arrivano e tre antieroi, compagni di stanza, si uniscono per tentare una fuga disperata. E’ una metafora della vita, dei momenti in cui ci si sente persi e in cui arrivano i mostri, e allora si è costretti a reagire

Villa Mazzotti è location, anima e grande protagonista, ma c’è anche un legame con la storia...

Vero. Il conte Franco Mazzotti, oltre a essere l'ideatore della storica corsa automobilistica Mille Miglia, era anche un grande appassionato del cinematografo. I suoi filmati erano proiettati sotto il logo della sua casa di produzione, la KinoFilm. Il seminterrato stesso della villa era adibito a studio cinematografico per le riprese e proiezioni. Girare un lungometraggio all'interno di questi spazi vuole essere dunque anche un omaggio a un personaggio singolare, curioso e pionieristico come fu il conte Franco “Kino” Mazzotti

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