Valeria Battaini da voce a chi non l'ha più

Lo spettacolo "Quando muoio io" ripercorre la vicenda di una prostituta uccisa a Castegnato

Valeria Battaini da voce a chi non l'ha più
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Valeria Battaini da voce a chi non l'ha più. Lo spettacolo "Quando muoio io" ripercorre la vicenda di una prostituta uccisa a Castegnato.

A teatro con "Quando muoio io"

Domenica, al San Barnaba di Brescia, è andato in scena lo spettacolo "Quando muoio io" di Valeria Battaini e Gianluca De Col di Teatro19. La piéce teatrale ripercorre la vicenda di una donna, probabilmente una prostituta, decapitata, bruciata e abbandonata in un fosso ai confini del paese.  Era il 2005. Oggi, questa donna, è solo una delle tante vittime della prostituzione, un numero sul registro dei cadaveri non identificati e una tomba senza nome. Ma c’è chi non ci sta.

Valeria Battaini

Valeria Battaini da voce a chi non l'ha più

Con il suo spettacolo la Battaini ha cercato di restituire la dignità ad un corpo dimenticato e una voce a chi ormai non ne ha più."All’epoca lavoravo come volontaria in un’associazione che operava per aiutare le vittime della prostituzione – ha spiegato l’attrice – Per lo spettacolo ho subito pensato a questa storia". Lo spettacolo ma ricostruisce in modo plausibile la vicenda basandosi sulla conoscenza dell’iter della tratta, in particolare delle donne nigeriane. "Nella prima parte dello spettacolo parlo al pubblico come me stessa fantasticando sulla mia morte, sull'29epitaffio che vorrei sulla mia tomba, proprio perché sono ancora viva e posso farlo", ha raccontato la Battaini. La seconda invece cerca di dare sfumature e differenze a questa storia che poi è universale. "Mi sono basata sull'iter e sulle condizioni che purtroppo caratterizzano la tratta delle nigeriane".

Un ricordo per tutte le vittime della prostituzione

«Quando muoio io» è un grido che richiama anche il ricordo delle altre vittime della prostituzione svanite nell'oblio. "Con questo spettacolo ho cercato fare qualcosa di simbolico, di restituire la dignità a questa donna uccisa che per due anni è rimasta in una cella frigorifera ed è stata poi sepolta senza nome. Il paese si è ingrandito, sono state costruite case, ma quel canale di scolo dove il suo corpo è stato ritrovato è rimasto. Ho fatto questo affinché non sia dimenticata, affinché qualcuno la ricordi"

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