storia

"Un'armatura per Santi ed Eroi" al Martes di Calvagese della Riviera

Marco Merlo, conservatore del Museo delle Armi Luigi Marzoli di Brescia approfondirà  i tipi di armature cinquecentesche e la loro evoluzione, a partire da quella indossata dal San Michele arcangelo

"Un'armatura per Santi ed Eroi" al Martes di Calvagese della Riviera
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"Un'armatura per Santi ed Eroi" al Martes di Calvagese della Riviera.

Al Martes di Calvagese della Riviera

Appuntamento giovedì 5 dicembre 2024 alle 21: nel corso dell'incontro (ad ingresso gratuito su prenotazione su www.musoemartes.com) Marco Merlo, conservatore del Museo delle Armi Luigi Marzoli di Brescia approfondirà  i tipi di armature cinquecentesche e la loro evoluzione, a partire da quella indossata dal San Michele arcangelo. Fino al 7 gennaio la tavola si trova esposta al MarteS di Calvagese della Riviera.

Un'armatura per Santi ed Eroi

La massimiliana ha segnato un'epoca, al punto da divenire un oggetto iconico di quel trentennio. Il nome deriva dall’imperatore Massimiliano I d’Asburgo (regnante tra il 1486 e il 1519) ed indica le armature a piastre d’acciaio prodotte per lo più in area tedesca fra il 1510 e il 1535 circa, in uso nella cavalleria pesante rinascimentale. Eredi dell’armatura gotica, richiamano il panneggio degli abiti di corte, erano quindi funzionali a deflettere i colpi delle armi bianche, ma anche eleganti e rappresentative dello stato sociale di chi le indossava. A Brescia un esemplare di “massimiliana” è esposto al Museo Marzoli: alta 186 cm, in acciaio temprato, è un raro esempio di questa produzione. Per la notevole tecnica esecutiva e l’accuratezza nei dettagli, l’armatura “alla massimiliana” rappresenta una preziosa testimonianza del “genio armigero” degli armaioli antichi.

Marco Merlo (nella foto in evidenza) è attualmente Conservatore del Museo delle Armi “Luigi Marzoli” di Brescia, si è laureato in storia medievale all’Università di Torino e ha conseguito un master in biblioteconomia all’Università di Siena, dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca in scienze del libro. Ha lavorato come ricercatore presso la Scuola Normale di Pisa e conseguito ulteriori specializzazioni in restauro archeologico all’Università di Siena e in collaborazione con l’Istituto Centrale del Restauro di Roma. I suoi interessi di ricerca vertono sulla storia degli armamenti dal Medioevo alla prima età moderna, sulla storia militare medievale, rinascimentale e risorgimentale e sulla storia degli insediamenti fortificati.

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