Un altro Carnevale annullato a Erbusco
Una scelta dovuta al perdurare della pandemia, ma anche alla difficoltà delle aziende che sostengono la kermesse.
di Stefania Vezzoli
Sono passati quasi due anni da quella domenica di febbraio 2020 quando, poche ore dopo il primo caso di Covid-19 a Codogno (Lodi), i Comuni bresciani hanno cominciato a diramare le prime misure restrittive, tra cui la sospensione del Carnevale. A Erbusco, sede della più storica kermesse di Franciacorta, tutto era ormai pronto, dopo mesi e mesi di lavoro. Il paese si preparava ad accogliere il vortice di maschere e colori che da sempre si accompagna alla sfilata dei carri allegorici. Un programma rimasto però solo sulla carta.
Un altro Carnevale annullato a Erbusco
Nel 2021 l’annullamento di tutte le manifestazioni, tra cui anche il Carnevale, era stato inevitabile a fronte della recrudescenza della pandemia. Una scelta obbligata, ma non per questo meno dolorosa per gli organizzatori, l’associazione Arlecchino nel paese delle bollicine, e per la cittadinanza erbuschese. Il pensiero di tutti, però, era rivolto al 2022, con la certezza che sarebbe stato l’anno della rinascita, del ritorno alla normalità e, finalmente, anche del Carnevale. Purtroppo, invece, non sarà così. Non ci sarà nessun Carnevale, quantomeno non a Erbusco. Lo ha sottolineato Renata Pangrazio, assessore e membro dell’associazione Arlecchino nel paese delle bollicine.
Almeno fino al 31 marzo siamo in emergenze. Preferiamo non rischiare, sarebbe difficile il controllo, gli assembramenti sarebbero inevitabili. Inoltre, non ce la siamo sentita di chiedere sponsorizzazioni date le difficoltà economiche dei nostri sostenitori, che generosamente contribuiscono comunque a situazioni ben più gravi.
Seppur supportata dall’Amministrazione comunale, la macchina del Carnevale erbuschese si regge principalmente sulle sponsorizzazioni di tanti privati: aziende, esercenti e piccoli artigiani che storicamente investono in una delle manifestazioni più rappresentative e importanti del paese. Vista però la grande difficoltà del momento, tra gli strascichi della pandemia e gli incrementi dei costi di bollette e materie prime, forse non tutti gli sponsor avrebbero potuto garantire il loro sostegno.
Secondo gli organizzatori sarebbe comunque stato assai difficile ottenere le necessarie autorizzazioni dalla Questura e dagli organi competenti per lo svolgimento della sfilata.
Ci spiace tanto, ma prima del divertimento va tutelata la salute di tutti.
Un annuncio accolto con grande delusione dai cittadini, che questa volta speravano davvero di poter tornare a vivere le emozioni del Carnevale, magari anche in una formula rivisitata o ridotta.
A soffrire ancora di più è il gruppo Wild Boys Franciacorta, sodalizio erbuschese che realizza i carri allegorici, facendo sognare e divertire ogni anno migliaia di bambini e adulti. L’associazione aveva iniziato a lavorare al nuovo carro nella speranza di poter tornare a celebrare il Carnevale, anche se già a ottobre era nell’aria l’idea che a Erbusco non si sarebbe fatto nulla.
Altri Comuni sembravano propensi a farlo, ma ora sono parecchio pessimista. Se salta anche quest’anno siamo al terzo senza Carnevale. Noi siamo andati avanti lo stesso con i lavori perché la speranza è sempre l’ultima a morire. Negli ultimi anni hanno mollato moltissimi gruppi di costruttori carri, chi perché non aveva più un posto dove costruire, chi per le varie certificazioni che ora ti chiedono, chi perché i premi sono sempre più bassi e i costi di costruzione aumentano sempre più. Spero che questo fermo non faccia chiudere altri gruppi, altrimenti di carri nel bresciano non ce ne saranno più.
Sono le parole di Alberto Cavalleri, il presidente. Il timore del gruppo Wild Boys è che lo stop prolungato possa annientare le associazioni che costruiscono i carri, ormai sempre più rare.