Montichiari

Tour virtuale tra i capolavori del Museo Lechi

Grande successo per l'iniziativa ideata dall'Assessore alla Cultura Angela Franzoni e lanciata sulla pagina Facebook di Montichiari Musei

Tour virtuale tra i capolavori del Museo Lechi
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Da oggi, lunedì 8 giugno, la pagina Facebook di Montichiari Musei che conta oltre 5300 followers porta in visione le immagini delle opere custodite nei depositi del Museo Lechi. L'idea è nata dall'assessore alla Cultura Angela Franzoni e si propone l'obiettivo di “promuovere le meraviglie di cui la città dispone, comprese quelle che non sono in esposizione. In tempi di pandemia riscoprire il bello che Montichiari conserva, e davvero ne possediamo molto, credo sia un'operazione importante come peraltro dimostra il successo delle precedenti iniziative legate per esempio al Museo Bergomi e come accadrà in futuro per altre strutture della città”.

Le dichiarazioni del direttore Paolo Boifava

“Come molti musei anche il nostro espone solo una parte delle opere che conserva. Le donazioni dei conti Luigi e Piero Lechi contano infatti circa 380 opere inventariate tra dipinti, disegni, stampe e porcellane ma in esposizione in via permanente ne abbiamo circa 60. Pubblicarle sui canali social è certamente un modo facile per aprire virtualmente al pubblico i depositi che per loro natura chiaramente non possono essere inclusi nel normale percorso di visita”. Aprire la serie di questi tour virtuali è spettato alla splendida miniatura donata dal conte Piero Lechi che rappresenta la città di Brescia dal giardino di Villa Brozzoni, dipinta con ogni probabilità da Giovanni Renica intorno al 1845. Le opere che verranno pubblicate sulla pagina Facebook “provengono dalle donazioni Lechi ma certamente ci allargheremo poi anche ad altri fondi artistici che possediamo”. Circa il calendario Boifava comunica che “non c'è ancora una scaletta precisa. Le opere infatti vanno studiate per impaginare il breve testo che le accompagna: spesso si tratta dipinti o disegni il cui autore è di difficile identificazione seppure di qualità”. La pandemia ha cambiato in parte anche il modo di promuovere i tesori cittadini? “Durante il confinamento tutti i musei  si sono trovati obbligati a proseguire sui social il lavoro di divulgazione del loro patrimonio artistico. Diciamo che dalla contingenza del momento – prosegue Boifava - abbiamo imparato a comunicare l'arte con strumenti che in precedenza non erano percepiti come indispensabili alla conoscenza culturale. Grazie alle immagini di qualità e ai testi brevi di approfondimento il pubblico ha così trovato nuovo interesse. Non credo tuttavia che lo schermo di un telefono o di un tablet sostituiranno mai il piacere della visione diretta: queste iniziative invoglieranno però nuovi visitatori a varcare la soglia reale dei musei”. A tal proposito si ricorda che il Museo Lechi, la cui attività è ripresa lo scorso 23 maggio, è aperto con ingresso a pagamento e visita libera il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30 e la domenica dalle 15 alle 18.30. Infoline: 030/9650455.

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