Cala il sipario

"Terre di mezzo", la conclusione del progetto è stata salutata con un documentario

Castelletti: "Tutte le realtà coinvolte, dalle istituzioni maggiori alle associazioni di quartiere, hanno creduto fortemente in questo percorso, hanno dato forma ai propri sogni e, soprattutto, hanno creato nuove collaborazioni e sinergie"

"Terre di mezzo", la conclusione del progetto è stata salutata con un documentario
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"Terre di mezzo", la conclusione del progetto è stata salutata con un documentario."

Terre di mezzo", la conclusione del progetto è stata salutata con un documentario

Questa mattina (giovedì 23 novembre 2023) nella sala consiliare della provincia di Bergamo è calato il sipario su "Terre di Mezzo".  15 eventi, circa 20 mila le presenze registrate ai vari appuntamenti del calendario di Terre di Mezzo, senza contare i numeri di Land Music che ha fatto suonare simultaneamente molti dei campanili presenti sul territorio (oltre 7.500 chilometri quadrati) risultando di fatto il concerto più ampio mai eseguito al mondo eseguendo unendo simbolicamente le due province. 448 i Comuni interessati al grande evento svoltosi il 18 marzo 2023, e con essi le Diocesi di Bergamo e Brescia che per mesi hanno lavorato a fianco di Matteo Bonera e Michele Zuccarelli Gennasi, il duo artistico di Nessun Dharma, ideatori della performance:

“L’importanza di Land Music, per noi e per le nostre città, è difficile da abbracciare: un progetto impalpabile ma il cui effetto è stato concreto. Grazie a Land Music i campanili sono tornati ad essere i vettori di aggregazione e la loro “voce” l’identità sonora simbolo delle comunità - hanno dichiarato -  Nessun Dharma e tutti gli attori coinvolti hanno lavorato con la matematica con l’obiettivo della poesia: Land Music si è manifestato per circa 8 minuti, coinvolgendo circa mille campanili che hanno suonato un totale di circa 13.000 rintocchi, uno per ciascuna vittima provocata dalla pandemia. È stato esperito potenzialmente da 2.400.000 persone. Land music ha consegnato alle città e al cuore dei cittadini un’esperienza di importanza storica, dal punto di vista della storia musicale e dell'arte contemporanea.  Centinaia le persone che si sono radunate nella piazze o a ridosso delle sedi municipali ascoltando i rintocchi pari alle vittime Covid, aprendo di fatto, simbolicamente, la stagione di BGBS Capitale della cultura 2023 all’insegna di un altro percorso già ragionato da tempo da Daniela Mena, Marco Zappalaglio e Enzo Cecchi, l’una direttrice della Microeditoria di Chiari (Associazione l’Impronta), gli altri “mattatori” di Piccolo parallelo, “Agenzia” teatrale che da più di vent’anni “lambisce” le sponde del Fiume Oglio e i comuni sparsi tra le due Province. In occasione di questa conferenza di chiusura hanno tutti sottolineato come “Terre di mezzo abbia dimostrato, ancor prima di ricevere il riconoscimento da parte di Fondazione Cariplo, di essere un laboratorio di cultura e di comunità. Questo è dovuto al fatto che da diversi anni esiste una visione territoriale che non fa distinzioni tra i vari soggetti in campo, dagli enti locali all’associazionismo di varia natura. In questo senso un ringraziamento particolare lo volgiamo alla Fondazione di Comunità Bresciana che, di concerto con quella bergamasca, ha saputo valorizzare questi semi e farli germogliare insieme a noi”

Un ricchissimo calendario di eventi

Un palinsesto composto da eventi unici, spettacoli, incontri che hanno coinvolto i paesi dislocati sulla linea ideale che unisce le due città con l’ambizione di costruire un ponte “percorrendo” le sponde del fiume Oglio, snodo simbolico capace di unirle nelle sue acque e genti. Da Brescia a Bergamo, passando per i due incontri promossi dall’Associazione Rinascimento Culturale in ultimo quello del Filosofo Massimo Donà, proprio a Bergamo, rileggendo il capolavoro Moby Dick alla luce della contemporaneità, tra il navigare a vista e la visione di lungo raggio. Terre di mezzo ha navigato bensì su terra ferma, con il fiume a fare da “paciere” alle anime geograficamente separate e storicamente mai state così vicine come in quei giorni. L’idea della cultura come “ponte” ha funzionato anche come simbolo del riscatto, aprendo un varco di creatività all’interno del quale si sono succeduti concerti di arpa (14 maggio a Torre Pallavicina), camminate letterarie in compagnia di nomi illustri (Piero Dorfles a Palazzolo sull’Oglio 28 maggio) o quelle per ragionare sulle fragilità e disabilità (in compagnia di Anna Rastello, la 24h da Brescia a Bergamo), laboratori di scrittura per bambini, incontri sul fiume tra i Comuni di Roccafranca e Torre Pallavicina, abbracci veri e “densi” tra Rudiano e Pumenengo, con i piedi a mollo passeggiando sul greto dell’Oglio, mai ostile a chi decide di attraversarlo soprattutto se due Sindaci, ognuno con i propri vessilli comunitari (2 giugno e 11 giugno).

Un vero e proprio viaggio nel mondo reale che nel volgere di pochi giorni si è tramutato in un “Bosco di favole”, iniziativa tra il magico e il naturalistico tenutasi presso il Mulino Basso del Parco Oglio nord oppure dell’”Isola che c’è” raggiungibile con un inedito “Battello letterario” sulle tracce di Christo in quel d’Iseo, lago “di mezzo” per eccellenza, anch’esso foriero di incontri e soprese (16 luglio, Monte isola), per tornare poi in pianura, tra Palosco e Urago d’Oglio, in compagnia di violoncellisti (Palosco, 30 luglio) e commedianti circensi (10 agosto Urago d’Oglio). Non scontato né banale era invece tessere un racconto unico e univoco della complessità di inventiva che ha contraddistinto ogni incontro di questo progetto. A far questo ci ha provato Fondazione Cogeme ETS interpretando la propria mission di “facilitatore istituzionale” e al contempo di “comunicazione sostenibile”:

“Cogeme aveva sin dalla nascita una vocazione a mettere in rete le potenzialità dei territori di riferimento, in maniera trasversale e mirata per il benessere delle comunità”- chiosa Giacomo Fogliata, Presidente di Cogeme Spa- “L’elemento culturale rappresenta una costante delle comunità che anni fa decisero di costituire Cogeme Spa e poi la Fondazione stessa. In quest’ottica il progetto Terre di mezzo, che vede come capofila la nostra Fondazione, ribadisce anche l’utilità strumentale su cui i nostri Soci e stakeholder possono contare anche in termini organizzativi. Crediamo che tutto questo, al di là della gestione di servizi tradizionali, sia un valore aggiunto che molti altri non possono vantare.”

Oltre alle città di Bergamo e Brescia, i Comuni coinvolti dagli appuntamenti sono stati: Palazzolo, Rudiano, Pumenengo, Palosco, Chiari, Montisola, Roccafranca, Torre Pallavicina, Urago d’Oglio.

 

Le dichiarazioni

Pasquale Gandolfi Presidente Provincia di Bergamo

"Terre di Mezzo è stato un progetto di grande impatto che, nell'anno di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura, ha saputo diffondere una nuova prospettiva, identificando nei confini punti di unione e occasioni di valorizzazione delle nostre province. Un grazie a tutti coloro che vi hanno contribuito, con la speranza che queste collaborazioni proseguano e crescano negli anni".

Emanuele Moraschini Presidente Provincia di Brescia

“Una grande festa, fatta di cultura, di incontri, di condivisione. Brescia e Bergamo ancora una volta insieme per far conoscere l’immenso patrimonio di due territori che hanno tanto da offrire sotto ogni punto di vista. Complimenti agli organizzatori che sono riusciti, attraverso iniziative anche commoventi, a coinvolgere realtà meno conosciute, ma piene di fascino e di peculiarità”

Nadia Ghisalberti Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo

“Terre di Mezzo è un progetto che attraverso la cultura ha realizzato un ponte tra Bergamo e Brescia e unito le due province in un’unica comunità, valorizzando in modo particolare i territori “di confine” con un calendario ricco di eventi. Il programma si è aperto significativamente con un intenso momento di commemorazione per la giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, Land Music. Un memoriale per tutte le vittime che grazie al suono delle campane, tradizionale e sentito richiamo alla fratellanza, ha ricordato l’importanza dello spirito di partecipazione e solidarietà tra le persone.La collettività si fa strumento di cura, per superare insieme i momenti più drammatici, ma anche di innovazione e circolazione virtuosa delle conoscenze: come nella realizzazione della Mappa Letteraria, il portale che ci guida alla scoperta di luoghi e storie bergamasche e bresciane attraverso la letteratura. Un esempio di come quest’anno della Capitale possa lasciare un’eredità per gli anni futuri, un patrimonio culturale che appartiene a tutte e tutti e a cui ciascuno può contribuire.”

Laura Castelletti Sindaca di Brescia

 

“Quando, insieme a Bergamo, abbiamo proposto la candidatura per la Capitale Italiana della Cultura sapevamo saremmo andati incontro a una sfida che ci avrebbe visti lavorare intensamente, in stretta sintonia. Quello che non potevamo sapere è che questa condivisione, questa sfida comune, avrebbe dato vita a progetti unici. Tutte le realtà coinvolte, dalle istituzioni maggiori alle associazioni di quartiere, hanno creduto fortemente in questo percorso, hanno dato forma ai propri sogni e, soprattutto, hanno creato nuove collaborazioni e sinergie. Qui è racchiusa la vera eredità che ci resterà dopo l’anno di Capitale e il progetto “Terre di Mezzo” ne è un esempio. Il fiume Oglio, elemento naturale che divide ma allo stesso tempo unisce le nostre due province, è diventato il palcoscenico ideale e suggestivo per tantissimi eventi, spettacoli e incontri. Il fiume, quindi, da elemento “divisivo” si è trasformato in ponte che unisce le genti e le arti attraverso il molteplice linguaggio della cultura. Sono certa che proprio la Cultura, che è stata l’occasione per “crescere insieme”, continuerà ad arricchire i nostri territori, dando continuità e illuminando il percorso intrapreso”.

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