Sindrome da rientro: dopo le vacanze ne soffre un italiano su tre

Stanco, svogliato, senza voglia di alzarti dal letto o sempre affamato? Niente paura, è la sindrome da rientro: ecco come sopravvivere alla fine dell'estate.

Sindrome da rientro: dopo le vacanze ne soffre un italiano su tre
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Finite le vacanze si deve tornate al lavoro e alla “solita vita” tra routine, ansia e scadenze da rispettare. Questo incide sull’umore: è la “sindrome da rientro”.

Sindrome da rientro: ne soffre uno su tre

E' il primo dei risultati che balza all’occhio nello studio realizzato da In a Bottle. Campione della ricerca analitica con metodologia Woa (Web Opinion Analisys) sono stati 3500 uomini e donne monitorati sui social, nei forum e nelle community online per “captare” ansie e paure sul ritorno post-feriale.

Si cerca di dimenticare

Come quando finisce un amore, anche al termine delle vacanze c’è bisogno di distrarsi. Come lo fanno gli italiani? Secondo l’analisi, il 48% si rifugia nel cibo. Il 26% invece non si alza dal letto o cerca di dormire di più. Altri invece vogliono spremere fino all’ultimo minuto il periodo di vacanze: il 13% cede ai vizi e il 12 % si dedica a diverse attività per tenersi impegnato e non pensare al rientro. “Si chiama sindrome da rientro.  E’ una sensazione di stanchezza e fatica a ritornare nella routine del quotidiano – afferma il professor Alberto Pellai medico e psicoterapeu­ta dell’età evolutiva – A volte ci si sente anche irritabili con difficoltà a concentrarsi e presidiare i compiti che normalmente vengono svolti. Una parte di noi vorrebbe permanere a lungo in uno spazio di piacere e si sottrae all’ansia performativa che il quotidiano sempre ci impone”.

Vacanze sregolate

Il rientro non è solo la fine delle vacanze. E’ anche il momento in cui si paga il loro conto, in termini fisici ovviamente. Chi in vacanza siede a tavola pensando alla dieta, o centellina dolci o alcolici? La vacanza è libertà e, spesso, anche eccesso. Per questo poco più della metà degli intervistati (il 51%) dichiara di sentirsi “appesantito”. “La vacanza spesso determina alcuni effetti nocivi sulla salute – afferma Luca Piretta, nutrizionista e docente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – Spesso è sinonimo di sregolatezza di orari, cambi dei ritmi sonno-veglia, si tende ad eccedere con gli alcolici e talvolta ci si lancia in sport estremi o di resistenza senza l’adeguato allenamento o preparazione alimentare. Per ultimo, si rischia di tornare dalle vacanze con qualche chilo di troppo, in particolare le persone che tendono ad ingrassare e che durante la vacanza non potuto o voluto mantenere il loro corretto regime alimentare”.

Il ritorno e le paure

Ma cosa spaventa di più gli italiani? Parlando di lavoro, le preoccupazioni maggiori sono l’idea di abbandonare i luoghi aperti per trascorrere gran parte del tempo in posti chiusi (32%), le tensioni con colleghi e datori di lavoro (26%), l’ansia delle scadenze (21%) e il dover tornare alla pianificazione settimanale (13%). Per quanto riguarda il cambio dello stile di vita, il ritorno in città preoccupa perché riproporrà la cronica insoddisfazione verso quello che si fa (29%), gli sbalzi di umore che rendono irritabili e nervosi (23%), il poco tempo a disposizione per vedere figli, genitori e partner (22%). Nonostante questo ben un quarto degli italiani (25%) afferma che non si prepara in alcun modo perché solo pensarci fa aumentare l’ansia mentre il 13% spiega che si predispone riprendendo gradualmente le abitudini quotidiane.

Come sfuggire alla sindrome da ritorno

I rimedi? Corretta idratazionesana alimentazione e giusto approccio psicofisico sono le armi in più per affrontare al meglio il ritorno in città.

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