Rovato rinnova la sua devozione a San Rocco
A Rovato residenti e fedeli si sono organizzati per offrire, a proprie spese, una cena all'aperto tra i tavoli disposti lungo via San Rocco.
Si è conclusa venerdì 16 agosto la due giorni della festa di San Rocco di Rovato, celebrazione che coinvolge l'intero paese. Tra bancarelle, tavoli all'aperto e musica, la comunità si è raccolta attorno al passaggio della processione della statua di San Rocco, che è partita dall'omonima chiesa per attraversare le vie centrali del paese.
La tradizione
Come ogni anno, residenti e fedeli si sono organizzati per offrire, a proprie spese, una cena all'aperto tra i tavoli disposti lungo via San Rocco. La tradizionale ricorrenza ha antichissime origini ed è legata al passaggio del santo in Italia. Originario di Montpellier, San Rocco attraversò la penisola per giungere a Roma tra il 1367 e il 1368, adoperandosi nel suo passaggio per alleviare le sofferenze della popolazione del Norditalia, anch'essa colpita dalla peste che a quei tempi imperversava in tutta Europa.
Anche Rovato, colpita dalla peste nel 1467, decise di votarsi al santo guaritore, e le numerose grazie ricevute hanno alimentato la devozione che ancora oggi, cinque secoli dopo, riunisce i cittadini rovatesi, anche quest'anno guidati dall'organizzazione di Carletto Pedrali, storica figura di riferimento della festa di San Rocco.
Al termine delle celebrazioni sacre si è dato spazio al divertimento grazie alla musica dal vivo dell'orchestra Cristian Villani, che ha fatto ballare il paese al ritmo del suo rock.