Arte

Roberta Pancera protagonista a Dozza

L'artista pavonese è stata invitata alla Biennale del Muro dipinto

Roberta Pancera protagonista a Dozza
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di Gaia Bussadori

Roberta Pancera, artista pavonese famosa per le sue opere incisorie, questa volta si è messa alla prova in un campo molto particolare.

Roberta Pancera

La sua arte parla per lei, non solo nella Bassa, ma in molte località italiane e estere dove spesso l’hanno invitata per partecipare a mostre importanti come la Triennale de gravure en taille douce de Lisle sur Tarn, in Francia, dove dal 18 marzo al 30 giugno scorso, ha esposto la sua incisione Immobilità assieme ad altre provenienti da tutta Europa.
Ora ancora una volta le sue opere sono state scelte per una occasione importante: la Biennale del Muro dipinto di Dozza.

Biennale del muro dipinto di Dozza

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Dozza, che si trova tra Bologna e Imola, è famosa perché da oltre 60 anni porta avanti la tradizione dei muri dipinti, la Biennale invece è alla sua 29esima edizione, che la rendono un museo a cielo aperto, non a caso è inserita tra i Borghi più belli d’Italia. Questa edizione poi è ancora più speciale perché accanto agli artisti, che lavorano sapientemente e temerariamente (la stessa Pancera ha dovuto lavorare su di una impalcatura a 3,5 metri d’altezza), c’erano i restauratori che davano nuova vita alle opere più datate.

«Sono stata invitata a partecipare a questo evento - ha spiegato l’artista - E’ emozionante e stimolante mettersi in gioco in una dimensione pubblica rispetto a quella più intima che prediligo».

Pancera non è nuova alle decorazioni murarie, nelle quali già si era cimentata in passato, del resto è un’artista poliedrica ed eclettica capace di trovare linfa nelle nuove sfide.

Labirinto di pensieri

L’artista pavonese ha riprodotto una delle sue opere più famose: Labirinto di pensieri, che certo deve averla messa alla prova in quanto è un’opera complessa.
Una incisione calcografica di mm 250 per 350 che è stata riprodotta in grandi dimensioni con la tecnica del graffito, una tecnica antica che si esegue incidendo malte colorate, con un’altezza di 1,30 metri per una lunghezza di 2,30, non deve essere stato uno scherzo.

«Compaiono accostati due volti, come due sequenze, non interi ma solo evidenziati in alcuni particolari, soprattutto l’occhio, il volto della figura anziana e il volto della figura più giovane femminile (che segnano in modo implacabile lo scorrere del tempo) - ha spiegato Pancera che è particolarmente legata all’opera - Il volto più giovane è anch'esso caratterizzato da un solo occhio perché dall'altro parte il labirinto. Ci tenevo a far notare che in lontananza all'interno di questo labirinto è raffigurato un altro occhio che può significare la possibilità di potersi guardare anche dall'esterno, da un altro punto di vista, più lontano che aiuta ad arricchire il proprio sguardo. Il proprio modo di guardare alla persona».

I murales: una sfida per gli artisti

E questo è proprio quello che ha fatto Pancera e gli altri artisti presenti alla Biennale: si sono messi in gioco e lavorando in un terreno per loro inusuale hanno scoperto molto di sè, anche confrontandosi tra di loro, la sera cenavano tutti insieme, scambiandosi idee, consigli, tecniche in un clima di grande armonia perché fondamentale è vedere nel prossimo una risorsa.

«Lavorare in questo modo propone diverse sfide - ancora Pancera - Prima di tutto si lavora davanti ad un pubblico e non da soli nel proprio studio, molti si fermavano per guardare e alla fine facevano il «tifo» per gli artisti. Poi è importante il tempo climatico, in base alla temperatura le malte si seccano più o meno rapidamente, e non è da sottovalutare il fatto di avere una scadenza: domenica 17, la biennale è iniziata lunedì 11, le opere dovevano essere concluse».

Una esperienza straordinaria in poche parole, che ha messo alla prova l’artista, prova brillantemente superata a giudicare dal risultato, e che le ha permesso di vivere una grande esperienza a contatto con tanti professioni diversi per estrazione ed età in un clima sereno e completamente dedicato all’arte.
Infatti durante la Biennale del muro dipinto sono stati organizzati molti incontri culturali che hanno attirato tanti visitatori e contribuito ad alimentare un’atmosfera creativa.
Roberta Pancera si è confermata un’artista poliedrica di grande spessore, capace di mettersi in gioco e di destreggiarsi con tecniche e abilità diverse, non è un caso se spesso la scelta degli organizzatori di rassegne artistiche cade su di lei.

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