Quando Chiari aveva un "Pomodoro" in piazza

Non solo le grandi metropoli come New York, Tel Aviv o Teheran, anche Chiari ha avuto l'onore di essere un palcoscenico per il genio di Arnaldo Pomodoro. Così come, qui a pochi passi, anche Erbusco, dove si trova la celebre scultura «Cancello solare» di Ca' del Bosco.
Tutto è scultura per Arnaldo Pomodoro

Per l’artista, scomparso domenica della scorsa settimana nella sua casa milanese, tutto era scultura: una visione onnicomprensiva che gli permetteva di creare forme, fossero maestose come un edificio o minute come un gioiello, esplorando campi che spaziavano dal teatro all'architettura fino alla grafica. Un visionario, capace di trasformare la realtà in simboli nuovi e che ha fatto, anche della città, laboratorio artistico di quella che è stata la sua filosofia: "La scultura come un’attività politica nel significato di polis, caratterizzata dalla partecipazione alla vita civile".
Quella «Lancia» che Illuminò piazza Zanardelli

La recente scomparsa dell’artista romagnolo, famoso nel mondo per le sue sfere in bronzo, ha riportato alla mente un evento che lasciò un segno indelebile: la presenza di un’opera di Pomodoro in centro storico clarense. Nel 2010 la città ospitò in piazza Zanardelli una «Lancia» imponente e iconica portò l'arte monumentale nel cuore della provincia. Restò in città tuttavia soltanto per alcuni mesi.
La gallerista Colossi e la scultura a Chiari

Questo straordinario incontro fu reso possibile dalla lungimiranza di Erminia Colossi, anima della «Galleria d’Arte l’Incontro» e alla collaborazione dell'Amministrazione comunale, al tempo guidata dal sindaco Sandro Mazzatorta, primo cittadino per un decennio fino al 2014. A ricordare quei giorni, è stato il sindaco Gabriele Zotti (in quella legislatura assessore al Bilancio):
"Fu un vero vanto per la nostra città – ha dichiarato rievocando quei giorni – e un grande risultato aver avuto qui una personalità di questa levatura. L'idea nacque dall'impegno di Erminia Colossi e su precisa indicazione della Giunta Mazzatorta. Un’iniziativa che raccoglieva l'eredità del lavoro di Fausto Consoli e fu concretizzata dall'allora assessore Luca Seneci".
Se lo scultore aveva già lasciato la sua impronta in provincia – con l'«Obelisco» che per oltre un lustro ha arricchito il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera e il «Monumento ai Caduti di tutte le Guerre» permanentemente installato a Desenzano – la sua arte non aveva mai toccato Chiari. Fu proprio grazie ai contatti instancabili della gallerista Colossi che un progetto, all'epoca considerato incredibile, prese forma:
"Conoscevo da anni l'artista – ha rivelato – l'idea era portare le sue sculture direttamente nelle piazze e accessibili a tutti. Così è stato. L’inaugurazione avvenne alla sua presenza a cui seguì una mostra a lui dedicata «Continuum".
Per due mesi davanti alla torre
Per due mesi, davanti alla torre campanaria, si vide la maestosa opera, studiata proprio per quell’occasione. Una lancia di luce, alta 8 metri, realizzata in bronzo, installata alla presenza del «maestro delle alte sfere» che visitò pure la città. Una scultura profondamente simbolistica che richiamava le antiche civiltà alle radici dell’esperienza umana. In un gioco di vuoti e pieni: simbolo di precarietà e fragilità. Una lama che squarciava tempo e spazio.
Oggi la scultura è conservata alla Fondazione Pomodoro
Purtroppo al tempo non ci fu la possibilità di acquistare l’opera e farla restare: oggi è conservata alla Fondazione Arnaldo Pomodoro. Tuttavia, portarla in uno spazio pubblico facendola dialogare con i cittadini e il tessuto urbano, fu un momento unico. Un esempio di come la scultura, dovesse abitare il mondo e, per breve tempo, anche Chiari.
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