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Polveriera della Vulcania: svelata per la prima volta la foto del marchese

La nuova scoperta verrà mostrata durante una serata in programma per l'8 settembre

Polveriera della Vulcania: svelata per la prima volta la foto del marchese
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di Alberto Boldrini

Venerdì 8 settembre, alle 20.45, nella suggestiva cornice di palazzo Frera a Castenedolo il gruppo culturale «C’era una volta Paese Mio» ripercorrerà le vicende della «Vulcania, una storia dimenticata». Un  incontro di rilevante importanza storica organizzato in collaborazione con l’associazione Carmagnola  sulle vittime dello scoppio della polveriera: con l’aiuto dei parenti, il gruppo aveva raccolto 47 fotografie delle 60 vittime, ma era stato impossibile trovare quella di Imperiali. Fino a ora.

La storia dello scoppiò della polveriera della Vulcania

«Era il 2016 quando a Montichiari si ritornò a parlare di un avvenimento, che resisteva solo nella testa di chi aveva subito quelle tragedie, cioè le vittime degli scoppi della polveriera della Vulcania», ha raccontato Giacomo Tosoni, storico monteclarense e anima del gruppo «C’era un volta Paese Mio». L’anno seguente, il gruppo del bollettino della parrocchia di Vighizzolo, iniziò a pensare di fare qualcosa che a Montichiari non si era mai visto: fu così che cominciò la minuziosa opera di rintracciare i parenti delle vittime, tutte le vittime, non solo quelle del capoluogo.

Una ricerca fruttuosa

«La ricerca fu molto fruttuosa. Ad ogni incontro chiedevamo al parente se avesse un episodio legato al giorno dello scoppio da raccontarci - ha continuato - Grazie a questi racconti, oltre 20 quelli raccolti, nel 2018, presso il Centro Parrocchiale di Vighizzolo, proponemmo quella che noi abbiamo definito una rievocazione-commemorativa. A quell’evento parteciparono molte persone, come molti furono i parenti, provenienti da vari paesi della bassa. In quella occasione si instaurò un legame affettivo che ancora portiamo con noi, “Meno male che c’è ancora qualcuno che si interessa a questo avvenimento”, fu questo il coro unanime di quelle persone accorse ad un evento, nel suo genere storico. Furono proprio loro a dirci che un avvenimento di quella portata, non era mai stato fatto e non solo a Montichiari, ma anche negli altri paesi coinvolti. Nel 2019 proponemmo una biciclettata per la pace, che si concluse sotto la ciminiera della Vulcania, che ancora oggi, ma non sappiamo per quanto, si erge a monumento in ricordo di quelle donne e quegli uomini, che con il loro lavoro erano il sostentamento delle proprie famiglie».

Poi il Covid è arrivato, ma ha bloccato ogni cosa. Ma quando si è ripresentata l’occasione con “ScopriAmo Montichiari” nel 2022, il gruppo non ha mancato di coglierla. «Abbiamo raccontato di queste morti ad altre persone che ne erano all’oscuro, facendo conoscere anche la zona della Vulcania - ha aggiunto . Abbiamo arricchito il nostro sapere con altre ricerche ed oggi coroniamo una rincorsa durata oltre 7 anni. Con l’aiuto dei parenti, siamo riusciti a raccogliere 47 fotografie delle 60 vittime, ma non riuscivamo a trovare quella del marchese Imperiali, il propiziatore dello stabilimento ed inventore della miscela Imperialite».

La foto del marchese torna alla luce

Venerdì 8 settembre, grazie all’invito fattoci dall’associazione culturale Carmagnola di Castenedolo, per la prima volta il gruppo potrà mostrarla al pubblico, illustrando anche le nuove scoperte. «Le ricerche ci hanno permesso di conoscere l’identità della vittima del bombardamento del 1945, citata in varie pubblicazioni, ma sempre e solo con la dicitura: una vittima. Per la prima volta sveleremo il nome ed il volto di questa persona e racconteremo dei suoi ultimi istanti di vita - ha concluso - La serata dell’8 settembre avrà il sapore della storia, perché a scoprire il volto del marchese, non saremo noi del gruppo, ma 2 esponenti della famiglia Imperiali, che arriveranno da Napoli per presenziare all’evento. Francesco, il discendente più giovane del casato e Paolo Roberto, il nipote del marchese. Dopo 111 anni, un Imperiali tornerà a camminare sulla terra della brughiera».

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