Polemica sul concorso, vince il marito dell'assessore. La replica di Righetti

Polemica sul concorso, vince il marito dell'assessore. La replica di Righetti
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Non è passato inosservato il post su facebook di Sinistraecologialibertà Basso Garda in cui si commentavano i risultati del primo concorso fotografico di Desenzano. 

"Niente da dire, notevole la foto del 1° classificato, che risulta essere proprio il marito dell'assessora!".

Il post, condiviso anche sul proprio profilo dal coordinatore di Sel Igor Bulgarini, si riferiva alla vittoria di Angelo Ghiroldi, primo classificato in una delle tre categorie di concorso, quella delle foto in bianco e nero. Ghiroldi è il marito di Antonella Soccini, assessore alla Cultura del Comune di Desenzano. 

L'assessore allo Sviluppo economico, e prossimo candidato sindaco del Partito Democratico, Valentino Righetti, replica in questo modo. 

"La prima edizione del concorso fotografico “Desenzano di terra e di lago” è stata realizzata con pochi mezzi ma con grande attenzione alla trasparenza e alle garanzie di correttezza e imparzialità e ha raccolto apprezzamenti anche per gli aspetti organizzativi, non ultimi quelli di uno stimato fotografo di Montichiari e del Museo nazionale di storia della fotografia di Brescia.

Come da regolamento, facevano parte della giuria tre membri di associazioni attive nella promozione turistica e un consigliere comunale di minoranza (Luisa Sabbadini, che ha accettato ma non si è poi presentata). Perciò l’amministrazione comunale ha nominato, oltre al presidente, solo due dei sette membri della giuria, cioè Fabio Gravellone per l’associazione “Airone Rosso”e Mario Piavoli come esperto di fotografia. Gli altri (Vittorio Cerini, Marta Cobelli e Luca Liloni) sono stati scelti dalle rispettive associazioni di riferimento.

Tutte le fasi di selezione delle immagini si sono svolte in forma assolutamente anonima e la segreteria tecnica del concorso – composta da funzionari comunali tenuti al segreto d’ufficio – era l’unica al corrente dell’abbinamento tra la fotografia e il nome del concorrente. La stessa giuria, incluso il sottoscritto, il sindaco e gli interessati, hanno appreso il nome dei vincitori all’atto della premiazione pubblica.

Che le tre immagini vincitrici siano simili tra loro è forse un caso o forse effetto dei gusti della giuria, discutibili ma liberi e sovrani.

Tutti i documenti sono a disposizione degli interessati, anche se temo che ciò non basterà a fugare le insinuazioni di chi vede ovunque la cattiva fede. Va anche detto che questi sospetti vengono soprattutto a chi, potendo, farebbe proprio ciò di cui accusa l’avversario.

La polemica sollevata dal coordinatore di Sel Ivan Bulgarini è piccola, anzi piccina, perché offende l’intelligenza dei concorrenti e anche la mia. Se proprio volevo favorire qualcuno non vedo perché andare a premiare il marito (ex) della collega assessora alla Cultura, che tra l’altro non ha avuto parte nell’organizzazione del concorso. Anche mia moglie è bravissima a scattare fotografie".

 


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