CURIOSITA'

Odonomastica monteclarense: quando Corso Martiri della Libertà si chiamava «Corso Camicie Nere»

Le denominazioni delle vie rappresentano spesso una proiezione della visione politico-ideologica del governo di turno.

Odonomastica monteclarense: quando Corso Martiri della Libertà si chiamava «Corso Camicie Nere»
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di Federico Migliorati 

L’odonomastica rappresenta spesso una proiezione della visione politico-ideologica del governo di turno.

Tale aspetto appare piuttosto evidente se ritorniamo al periodo della dittatura fascista e, nello specifico, all’ultimo ‘sussulto’ autoritario, quello della Repubblica di Salò, durante la quale a Montichiari si sono succeduti il podestà Marco Verzotti e i commissari prefettizi Arnaldo Pasotti e Rolando Bioni.
È proprio tra il 1943 e il 1944 che diverse delle vie soprattutto in centro storico cambiano ripetutamente nome in ossequio alle volontà superiori.

Nell’agosto del ’43 sotto la guida Verzotti, per esempio, si delibera di mandare in soffitta dopo soli due anni “Via Italo Balbo” e di ripristinare l’antica denominazione di “Via Felice Cavallotti”, mentre via “Tre Ramati” compreso il “prolungamento” oggi conosciuto come via Tebaldini viene dedicata al monteclarense Giovan Battista Alberti, morto pochi mesi prima e definito nell’atto amministrativo comunale “educatore impareggiabile, onore e vanto di Montichiari per saggezza, erudizione e austerità di costumi”.

Con il subentro di Pasotti si assiste a una nuova infornata di denominazioni. Ecco così che “Via Umberto I” (tratto attualmente ricomprendente parte di via Trieste e di corso Martiri) diventa “Corso Camicie nere”, mentre “Via Vittorio Emanuele III”, oggi “Via XXV Aprile”, diventa “Via 28 ottobre”.

Anche “Via S. Pietro” cade sotto la mannaia del Pasotti finendo per essere soppiantata con “Via 11 febbraio”. Infine “Via Tre Ramati”, toponimo che probabilmente indica la presenza di tre rami di strade e che ancora era presente nonostante la delibera del Verzotti, viene sostituita con “Via Ettore Muti” in onore al militare e aviatore fascista scomparso in circostanze mai chiarite il 25 luglio 1943.

La sconfitta definitiva del fascismo porta anche a Montichiari un vento nuovo e così, come detto più sopra, la prima giunta comunale del dopoguerra diretta da un sindaco nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale già in una delle prime delibere stabilisce di ripristinare la vecchia titolazione di alcuni tratti: spariscono così dai cartelli “Ettore Muti” in favore di “Tre Ramati”, “Corsica” che ‘perde’ in favore di “Girolamo Arrighini” e ancora “11 febbraio” che viene sostituita da “San Pietro”. Nella stessa delibera si modifica anche la denominazione di altre strade e nello specifico il “Corso Camicie Nere” diventa “Corso Martiri della Libertà”, “Via 28 ottobre” è spodestata in luogo di “Via 25 aprile” e “Viale Bruno Mussolini” assume il nuovo nome di “Viale Giacomo Matteotti”, denominazioni, com’è noto, tuttora esistenti.

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