Montichiari: la città come polo culturale

Montichiari: la città come polo culturale
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Nel primi sei mesi del 2016 sono stati 17.266 i visitatori a fronte dei 21.800 complessivi del 2015. Quindi è davvero possibile che al termine di quest’anno si possa raggiungere una cifra complessiva che superi di gran lunga quella dello scorso anno. È un dato confortante per la città e per la sua dimensione culturale: oltre alle mostre permanenti dei musei, ai luoghi di grandissima attrattiva come il castello Bonoris, ai laboratori, le esposizioni temporanee e le aperture straordinarie come quelle programmate in occasione del Maggio Monteclarense hanno favorito un incremento di visitatori. per capire la tipologia di questi visitatori abbiamo incontrato Franco Tedoldi (nella foto), dipendente comunale che dal 2012 è una delle anime del Museo Lechi in particolare ma anche del Castello e delle altre strutture museali. «Quello che visita le meraviglie monteclarensi» ci ha detto Tedoldi «è un pubblico eterogeneo. Per il Lechi è necessario un approccio culturale particolare, è ricchissimo di capolavori universalmente riconosciuti ed è particolarmente amato da veri appassionati e cultori di storia dell’arte. Museo Bergomi, Pinacoteca Pasinetti e Museo del Risorgimento favoriscono un approccio più immediato. Il Castello Bonoris rimane il polo di attrazione della città, il luogo più richiesto e visitato tra quelli che fanno parte del sistema museale. Grazie ai biglietti cumulativi funziona anche da traino per le altre realtà». 


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