in citta'

Mita, il nuovo museo dei tappeti e centro culturale di Brescia

La composizione del patrimonio che ha trovato casa al Mita di Brescia copre sostanzialmente la storia della produzione mondiale del tappeto

Mita, il nuovo museo dei tappeti e centro culturale di Brescia
Pubblicato:
Aggiornato:

A Brescia apre il Mita, il Museo internazionale del tappeto antico. Non solo uno spazio per accogliere, mettere in mostra, studiare e restaurare gli oltre 1.300 tappeti della collezione donata da Romain Zaleski e dalla moglie Helene alla fondazione Tassara, ma un vero e proprio centro culturale per la città e per uno dei quartieri più giovani e multietnici del capoluogo. Uno spazio di confronto fra culture orientali e occidentali, fra tradizione e contemporaneità.

Mita, il nuovo museo dei tappeti e centro culturale di Brescia

Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura italiana, la fondazione con sede a Breno ha inaugurato, al termine di un intenso anno di lavoro, un museo che è esso stesso un’opera d’arte architettonica.

“Mita, vista la dimensione e visto il luogo, non vuole essere solo un museo, ma un luogo di cultura, di condivisione, un luogo aperto alla città”, ha commentato Wladimir Zaleski, presidente del museo.

“In una città che ha un cittadino su quattro di origine straniera e 136 etnie, il Mita ci aiuterà a coltivare un dialogo con i giovani di seconda generazione”, ha dichiarato la sindaca di Brescia, Laura Castelletti.

Un luogo in cui organizzare conferenze, laboratori, workshop e concerti intrecciando arti e artisti diversi. Un luogo in cui conservare l’inestimabile patrimonio di fondazione Tassara, che vanta manufatti realizzati tra il quindicesimo e il ventesimo secolo in mezzo mondo, dal Medioriente all’Africa fino alla Cina. Un luogo di produzione e contaminazione culturale, integrazione e rigenerazione urbana.

Che la collezione di tappeti Zaleski sia una delle più complete al mondo lo testimonia il prestigioso riconoscimento internazionale, il Joseph V Mcmullan Award, consegnato a Romain Zaleski in persona all’inaugurazione del museo in via Sostegno. “Per me è molto importante: ho trovato un nucleo di persone che si prenderanno cura della collezione di tappeti dopo di me”.

La composizione del patrimonio che ha trovato casa al Mita di Brescia copre sostanzialmente la storia della produzione mondiale del tappeto con opere rarissime per epoca e provenienza: da grandi formati realizzati per palazzi e moschee fino a piccoli tappeti a preghiera.

Proprio per le sue caratteristiche intrinseche la collezione diventa uno spunto per costruire un dialogo intergenerazionale e transculturale, in grado di offrire inedite prospettive sulla realtà contemporanea, grazie anche alla possibilità di accogliere esperti, studiosi e studenti provenienti da tutto il mondo.

Lo spazio di Mita sorge sulle ceneri di un’ex fonderia, diventata poi magazzino, sede di una società informatica, laboratorio di un’accademia e molto altro. “Con Mita vogliamo promuovere una nuova idea di museo che esce da sé, oltre se stesso, aprendosi alla città – ha spiegato l’architetto Paolo Brescia, di Obr – Lo abbiamo pensato come un teatro vivente, che partecipa alla vita urbana, dove succede sempre qualcosa, all’insegna dell’inclusione e della policultura”.

L’idea che ha ispirato gli architetti è quella di un teatro vivente che unisce la collezione e il suo pubblico in un unico grande ambiente, articolato intorno a uno spazio vuoto centrale. La facciata è caratterizzata da un portico realizzato con una leggera struttura metallica che inquadra una sequenza di superfici trasparenti e riflettenti, che giocano con la luce naturale esterna e quella artificiale interna, creando un involucro cangiante, i cui colori sono quelli delle opere della collezione e del contesto urbano. Il museo si estende su un’area complessiva di 1.300 metri quadrati, con spazi flessibili appositamente realizzati per ospitare la collezione permanente, mostre temporanee, programmi didattici e di ricerca. Al centro del museo vi è invece lo spazio adibito per video proiezioni ispirate alle opere antiche, rivisitate con le più recenti tecnologie digitali.

Domani, sabato, dalle 18.30 alle 21 aprirà le porte al pubblico come centro culturale e spazio di confronto. “Masterpieces” il titolo della primissima mostra allestita all’interno del nuovissimo edificio. Curata da Giovanni Valagussa, in esposizione ci sono i “capolavori” della collezione. Si tratta della terza mostra che fondazione Tassara inaugura a Brescia quest’anno, dopo quella all’interno del ridotto del Teatro Grande e “I nodi dei giardini del paradiso” al Piccolo Miglio in Castello, che sarà visitabile fino al 5 novembre.

“L’apertura di Mita è un altro passo che fondazione Tassara ha fortemente voluto nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, a coronamento degli eventi espositivi in corso – ha dichiarato Flavio Pasotti, presidente della fondazione – Il nostro primo mandato riguarda la conservazione del patrimonio e la sua consegna alle future generazioni: è una solida base, ma non esaurisce la nostra funzione. Questa sede è una opportunità di proiezione internazionale anche per la città, ospitando studiosi, esperti e studenti di tappeti, tessili e in generale di arti Applicate provenienti da tutto il mondo”.

Seguici sui nostri canali