Madonna in trono che allatta il Bambino: presentato il restauro
Il soggetto è uno tra i più ricorrenti della tradizione iconografica cristiana
Madonna in trono che allatta il Bambino: presentato il restauro.
Presentato il restauro della Madonna in trono che allatta il Bambino
É stato presentato oggi (venerdì 10 maggio 2024) da Fondazione Brescia Musei e dal comune di Brescia il restauro dell'affresco Madonna in trono che allatta il Bambino, incoronata da quattro angeli (1525 circa) di Andrea Marone da Manerbio, esponente di una famiglia di artisti probabilmente originaria del Sebino ma ben radicata nella Brescia dell’epoca.
L’affresco, di cui si ha una prima notizia nel XVII secolo tramite il pittore e scrittore d’arte bresciano Francesco Paglia, proviene dall’esterno della chiesetta cittadina dei Santi Ippolito e Cassiano, un tempo esistente tra piazza Martiri di Belfiore e via Gabriele Rosa e demolita nel 1904, dove la Madonna del Latte – come è comunemente conosciuta l’opera – trovava posto, entro un altarino in muratura, una delle pareti esterne. Il soggetto è uno tra i più ricorrenti della tradizione iconografica cristiana: la Vergine, assisa in trono, dispiega la mano sinistra in segno di accoglienza, mentre sulle ginocchia sorregge il Bambino che, trattenendo il seno della madre, interrompe l’allattamento rivolgendosi all’osservatore.
Le dichiarazioni
"L’opera arrivava a noi in condizioni conservativamente complesse - ha dichiarato Roberto D'Adda, Coordinatore Settore Collezioni e Ricerca Fondazione Brescia Musei - L’intervento presentava una particolarità tecnica legata al fatto che si tratta di uno stacco a massello, ovvero di una vera e propria porzione di muro, fatto non così frequente nel campo della conservazione dei dipinti murali. L’essenziale supporto del restauratore Massimiliano Lombardi ci restituisce un prezioso tesoro".
"Il progetto è stato reso possibile grazie al generoso contributo della società Ingegneri Progettisti e Affini tramite lo strumento dell’Art bonus, che consente a chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura di godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta - Marco Medeghini, Amministratore Delegato Ingegneri Progettisti e Affini - Un’opportunità che Fondazione Brescia Musei ha inserito stabilmente nelle modalità di sostegno alle proprie attività, per consentire a tutti di contribuire attivamente alla vita e ai progetti dei Musei. Ho con piacere scelto di sostenere il restauro dell’opera che da subito mi è parso un oggetto bellissimo. Indirizzare parte, pur esigua, del frutto del proprio lavoro in modo diretto verso Brescia Musei anziché disperderlo nel calderone della fiscalità generale lo sento utile, necessario e bello. Per me e per la mia città. Perché aprirsi al dono è comunque una esperienza matura di partecipazione al sociale che riserva tante gioie. Sta scritto “è più felice chi dona di chi riceve”. Auguro a tutti questa esperienza".
"Fondazione Brescia Musei ha scelto di presentare l’opera restituita a piena leggibilità, e destinata a rimanere a lungo esposta nel percorso del Museo, volutamente nelle giornate dedicate alla Festa della Mamma, quest’anno domenica 12 maggio - ha dichiarato Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei - In occasione di questa ricorrenza, oltre alla possibilità di ammirare la straordinaria Madonna del Latte, il Museo di Santa Giulia offrirà al pubblico delle famiglie l’opportunità di partecipare al laboratorio Cuore di mamma, un percorso pensato in due momenti, distinti per fasce d’età, che coinvolgerà i bambini nella creazione di un prezioso e variopinto lavoro creativo, ispirato alla colorata arte di Niki de Saint Phalle. Con il restauro di questo importante affresco arricchiamo il percorso espositivo del Museo di Santa Giulia ponendo la nuova opera in dialogo con la crocifissione dei dolenti santa Caterina e san Girolamo nella cappella della Madonna della basilica di San Salvatore e con la morte di Sant'Obizio, sempre in San Salvatore. Un percorso espositivo, quello di Santa Giulia, vivificato dalle continue attività di ricerca e di valorizzazione del team di conservazione e promozione del nostro splendido Museo".
"Oggi festeggiamo un nuovo esempio di generosità nei confronti della società tutta, da parte di un cittadino che dimostra di pienamente comprendere il ruolo dei membri della comunità per la tutela e il ripristino del patrimonio fondativo della propria "comunità di patrimonio" - queste le parole di Francesca Bazoli presidente di Fondazione Brescia Musei - E ricordiamo anche quanto sia importante raccontare gli strumenti previsti dalla nostra normativa, che permettono di concorrere al lavoro della Fondazione nella direzione della riqualificazione dei Musei e dei capi d'opera delle civiche Collezioni, ottenendo parallelamente anche un vantaggio fiscale non trascurabile. La gratitudine di Fondazione Brescia Musei dunque all'ingegnere Marco Medeghini e alla società Ingegneri Progettisti e Affini, nonché al restauratore Massimiliano Lombardi, che ci ha consentito di recuperare in modo straordinario questo piccolo capolavoro appartenente alla storia della comunità bresciana".
"Grazie al generoso contributo di uno studio di professionisti bresciani, dopo 120 anni la nostra città potrà riscoprire un capolavoro del XVI secolo, per secoli oggetto di viva e profonda devozione - così si è espresso Roberto Rossini presidente del Consiglio comunale di Brescia - Non solo lo splendido affresco della Madonna in trono che allatta il Bambino incoronata da quattro angeli di Andrea Marone da Manerbio è stato completamente restaurato, grazie all’Art bonus, ma resterà a lungo esposto nel Museo di Santa Giulia, ritrovando la giusta collocazione. Non posso quindi che plaudire a questo nobile progetto che consentirà di arricchire il patrimonio artistico e culturale di Brescia e, a tanti cittadini e turisti, di apprezzare un’opera di grandissimo valore".
In evidenza uno scatto di Fondazione Brescia Musei.