arte contemporanea

L’arte di Manuel Bonfanti porta in luoghi metafisici

Nelle maxi tele del bergamasco una riflessione sulla luce e sullo spazio (anche immaginario).

L’arte di Manuel Bonfanti porta in luoghi metafisici
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Il nulla che genera infinite possibilità. Il nulla come paesaggio spaziale pittorico che prende forma grazie all’immaginazione. Un viaggio verso tanti luoghi e allo stesso tempo nessuno, reso possibile dalla contemplazione dell’arte contemporanea.

Dove e quando

Si intitola "Verso nessun luogo, towards nowhere" la mostra site specific con le opere dell’artista bergamasco Manuel Bonfanti allestita negli spazi del centro culturale Sebinia all’ex chiesetta di Nigrignano di Sarnico fino a domenica, che con la sua architettura ha creato un dialogo con i cinque dittici da 4 metri per 1,40 e i due bronzi esposti.

L’arte di Manuel Bonfanti porta in luoghi metafisici

"Sono molto contento perché c’è stata una bella risposta da parte del pubblico, con duecento persone direttamente nei giorni successivi all’inaugurazione", ha spiegato l’artista.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Sarnico, ha riscosso l’apprezzamento di appassionati d’arte contemporanea arrivati appositamente a Sarnico anche da fuori regione. Ma cosa sta a significare il titolo?

"Verso nessun luogo" indica la posizione dello spettatore di fronte alla tela, ma allo stesso tempo la possibilità di vivere un’esperienza immaginale verso luoghi immateriali.

"Mi è piaciuta la sintesi di “Verso nessun luogo” perché si apre la possibilità di riflettere sulla grande possibilità che l’arte da attraverso l’immaginazione - ha proseguito - Tramite l’arte si possono considerare effettivi luoghi metafisici, astratti e di spirito che possiamo incontrare attraverso l’arte. Sono viaggi dalle possibilità immaginarie". Il colore e la luce sono protagonisti dell’arte di Bonfanti. "C’è stata una grande attenzione data allo spazio che ci ha ospitato, che abbiamo cercato di valorizzare attraverso l’uso dei colori: intensi, principalmente primari e con un solo quadro con scale secondarie di viola e verde - ha continuato - Lo studio dell’installazione è stata parte integrante dell’esposizione".

Importantissima quindi la relazione delle opere con l’ambiente dell’ex chiesetta di Nigrignano. L’esposizione è nata grazie all’incontro tra Taramelli Srl e Alessandra Gotti del Settecento, che con altre personalità hanno aiutato alla realizzazione pratica della mostra, ma anche di pensiero. "Sono state create delle quinte in diagonale, due rette che indicano una direzione e creano un percorso dinamico per dare respiro allo spazio e per far sì che fosse più invitante", ha evidenziato Bonfanti.

Nei dittici esposti c’è una riflessione sul "fare spazio", sul "crearsi spazio" e sul vuoto generativo e aperto a infinite possibilità. "L’idea fondamentale è quella di sviluppare un concetto che da Lucio Fontana intende andare oltre lo spazio - ha concluso - Nel presente del luogo che viviamo esiste la dinamica delle luci e delle ombre: nel mio intento c’era quello di svelare l’esistenza di spazi che si rivelano attraverso la luce. La luce genera l’ambiente".

Dopo l’esperienza di Sarnico, Bonfanti dal 23 novembre esporrà alla galleria Ulisse in piazza di Spagna a Roma.

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