La tradizione rivive a Roccafranca con la sagra del Quarantì

La manifestazione continuerà anche il prossimo week end.

La tradizione rivive a Roccafranca con la sagra del Quarantì
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Alla Sagra del Quarantino di Roccafranca il mais si raccoglie “come na òlta” : rigorosamente a mano. E questo pomeriggio i bambini e i ragazzi hanno potuto rivivere le tradizioni della loro campagna durante la prima giornata della nona edizione della manifestazione.

La manifestazione

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A bordo di trattori d'epoca, forniti dall'associazione “Amici dei tratur vecc”, un lungo corteo ha attraversato il territorio partendo dal piazzale dei Tigli lungo via fiume Oglio per arrivare alla cascina Cacciatore, dove ha avuto inizio la raccolta. Abbellita dall'esposizione degli acquerelli dell'artista Franco Tassoni, la cascina è rimasta animata fino a sera, quando si è preceduto a togliere a mano gli “scarfòi” dalle pannocchie e a separare i chicchi con un'antica macchina sgranatrice.

La tradizione rivive

L'iniziativa, dedicata alla memoria della consigliera Roberta Ferrari, è stata guidata dal presidente dell'associazione Girolamo Prandini nonché dal sindaco Marco Franzelli, ideatore della sagra. “L'ho fatta nascere nel 2010 quando ero vicesindaco - ha spiegato -  Volevamo distinguerci dalle altre sagre, e abbiamo scoperto che il Quarantino (una tipologia di mais, ndr) era molto usato a Roccafranca nel secondo dopoguerra. Abbiamo voluto riportare in vita questa tradizione". Grazie alla collaborazione di molti, tra cui l'ente Parco Oglio Nord, si è potuto recuperare il ceppo originale di questa pianta, che viene coltivato a Roccafranca senza l'uso di pesticidi. I prodotti da esso ottenuti, dalla farina per polenta al mangime per animali, vengono venduti a margine della sagra, che proseguirà nelle giornate del 30 e 31 agosto e vedrà il suo culmine domenica 1 settembre.

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