La storia di Gino Bartali "pedala" fino a Castegnato

Durante la seconda guerra mondiale, il ciclista ha salvato la vita di circa 800 ebrei.

La storia di Gino Bartali "pedala" fino a Castegnato
Pubblicato:

Chilometri e chilometri macinati con la sua bicicletta, portando con sé la speranza e il futuro di centinaia di persone. Di quasi 800 ebrei destinati a morire, salvati da un gesto di estremo coraggio. Domenica sera, in occasione della Giornata della Memoria, Gino Bartali è rivissuto sul palco del centro civico grazie allo spettacolo offerto dalla compagnia teatrale "Luna e Gnac".

Gino Bartali, asso del ciclismo e salvatore di ebrei

La storia di Gino Bartali la conoscono tutti: asso del ciclismo negli anni 30’, plurivincitore del giro d’Italia e del Tour de Francia, l'atleta toscano ha scritto la storia del suo sport, lasciando dietro la sua saetta a due ruoto una lunghissima scia di successi. Meno note, invece,  la collaborazione con l'arcivescovo della di Firenze Elia Angela Dalla Costa e la sue azione a favore dei rifugiati ebrei. Nascosti nella sua bici, infatti, proprio sotto il sellino,  c'erano i documenti e foto tessere necessari a salvare gli ebrei dalla grinfie della deportazione, che Bartali trasportava da Firenze ad Assisi. Per il suo coraggioso contributo, reso pubblico solo nel 2013, Gino Bartali ha ricevuto un medaglia d'oro postuma al valore civile ed è stato inserito tra i Giusti dell'Olocausto nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova.

Il teatro e la memoria

Dal primo approccio con la bicicletta alla nascita di un campione, fino alla guerra e alle staffette clandestine per salvare gli ebrei. La vita e le azioni dei Gino Bartali sono tornate in vita per ricordare la storia di un uomo che in segreto, in silenzio, a modo suo ha sconfitto gli oppressori. «Anche quest’anno abbiamo scelto di ricordare i drammi dell’olocausto attraverso una rappresentazione teatrale, in quanto ci è sembrata una forma artistica che più di altre va a toccare la sensibilità delle persone e ha un grande effetto – ha spiegato la presidente della Biblioteca Mariella Mena – Gino Bartali, come altri uomini in quel periodo, non è riuscito ad accettare quello che accadeva sotto gli occhi di tutti e che con il loro cuore, sfidando il pericolo, è riuscito a salvare numerose vite. E così, con questo spettacolo, ci piace ricordarlo».

 

Seguici sui nostri canali