La musica? Una compagna per la vita!

La musica? Una compagna per la vita!
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Valter Rosa dirige la banda cittadina di Maderno dal 1999, ma la sua cultura musicale parte da molto più lontano. Fin da ragazzino suo padre (membro di quella stessa banda) lo aveva iniziato alla musica. Il suo strumento era la tromba, amore che non ha mai abbandonato del tutto. Rosa è conosciuto, oltre che per le sue capacità, per la sua grande carica e la sua forza nel riuscire a coinvolgere il pubblico durante i concerti. Vive la musica come un’esperienza totale e spesso, creando qualche piccolo disagio agli addetti ai lavori ma ottenendo grande successo, stravolge le scalette prestabilite trasformando normali concerti in veri e propri spettacoli.

Com’è iniziata la tua esperienza alla direzione della banda?

"Nel 1999 tramite il grande Luigi Orlandi e il direttivo sono stato scelto per la direzione. In quel periodo io suonavo anche in altre realtà quindi ho coinvolto alcuni amici che suonavano a Salò, Vobarno, Roè e abbiamo creato fin da subito un gruppo con un bell’organico. Prima che arrivassi purtroppo la banda si stava spegnendo, c’erano 5 o 6 persone, ma siamo riusciti a risollevarla. Abbiamo poi iniziato a eseguire anche repertori più complicati rispetto a prima, questo anche grazie a nuovi strumenti".

Ci sono delle novità che, dopo 18 anni di direzione, vorresti ancora portare alla banda?

"Quello che vorremmo creare è una maggiore sinergia fra la banda e altre realtà artistiche. Abbiamo iniziato a fare un concerto con un tenore e una soprano molto famosi, poi stiamo collaborando anche con Mattia Raggi, un ballerino bravissimo. Più avanti vorremmo unire i concerti della banda con ad esempio un gruppo di prosa, o un artista che dipinge mentre noi suoniamo. Tutto questo anche per cercare di contraddistinguerci dalle altre realtà bandistiche".

Quali sono ad oggi i problemi del panorama musicale sul Lago di Garda?

"Purtroppo in questo momento uno dei problemi è quello dei giovani che si devono avvicinare alla musica perché ormai da qualche anno le iscrizioni sono un po’ diminuite e poi, siccome il cammino è lungo, spesso i ragazzi si perdono per strada. Pensano di imparare a suonare lo strumento in pochi giorni, quando invece ci vogliono degli anni. Un altro problema è legato alla situazione economica e lavorativa, spesso succede che quando hai creato un musicista che renderebbe nella banda parte e va all’estero".

E quale può essere una soluzione?

"Stiamo lavorando con la materna di Maderno per iniziare, già dal prossimo anno, a organizzare degli incontri fra i bambini e la banda. Sarebbe importare riuscire a coinvolgerli fin da piccoli e seguirli per tutta la crescita".

Da dove nasce la spinta verso la musica?

"Parte senza dubbio dal punto di vista emotivo, perché la musica ti permette anche in momenti difficili di cancellarli mentre suoni. La musica è una compagna che ti aiuta a superare periodi personali complicati ed è una delle poche cose che puoi fare da piccolo fino a quando sei anziano. Poi nel nostro ambiente siamo l’unica realtà che finito di suonare andiamo tutti a bere qualcosa, ogni tanto organizziamo una cena fra di noi. Si è creata anche un’amicizia importante".

A Toscolano Maderno convivete con un’altra importante realtà musicale che è la corale. Come mai non ci sono delle collaborazioni fra di voi?

"Purtroppo qui a Toscolano Maderno abbiamo un grave handicap che è l’assenza di un teatro. La nostra banda di fiati ha una sonorità molto potente rispetto al coro e l’unica location adatta a ospitarci è la chiesa, però 50 elementi che suonano e il coro creano uno squilibrio a livello musicale. Abbiamo provato a fare qualcosa, ma il limite è quello. Se ci fosse un auditorium si potrebbe collaborare di più visto che anche a livello personale c’è questa voglia".

Hai la voglia di continuare?

"Finché non mi cacciano via si, stiamo lavorando bene e spero di poter dare ancora molto alla nostra banda".


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