La "Filatrice e piccola mendicante" di Giacomo Ceruti arriva alla Tosio Martinengo
La tela, concessa in comodato da una collezione privata, consolida la Pinacoteca come il “museo di Ceruti” per eccellenza: con questo dipinto il numero totale delle sue opere ammonta oggi a venti

La "Filatrice e piccola mendicante" di Giacomo Ceruti arriva alla pinacoteca Tosio Martinengo.
Alla Tosio Martinengo arriva la Filatrice e piccola mendicante
Presentato oggi (martedì 15 aprile 2025) l'ingresso alla pinacoteca Tosio Martinengo, a cura della Fondazione Brescia Musei e del comune di Brescia. La tela, concessa in comodato da una collezione privata, consolida la Pinacoteca come il “museo di Ceruti” per eccellenza: con questo dipinto il numero totale delle sue opere ammonta oggi a venti.
La Filatrice e piccola mendicante si annovera nel cosiddetto “ciclo di Padernello”, una serie di tredici “scene rustiche” scoperte nel 1931 dallo storico dell’arte Giuseppe De Logu nel castello (a Padernello, appunto) allora di proprietà di Filippo Salvadego Molin Ugoni. Questo nucleo costituisce il più coerente e qualitativamente alto insieme di opere prodotte da Ceruti, che qui mette in scena una sfilata di mendicanti, reduci di guerra, emarginati, umili lavoratori, donne intente ad apprendere e a praticare i lavori femminili. Rispetto alle interpretazioni apertamente sorridenti e allusive dei coevi pittori di genere, l’artista milanese predilige un approccio più serio, silenzioso e solenne nella restituzione di questi soggetti, svuotandoli – almeno da un punto di vista formale – di un registro comico o moraleggiante e caratterizzandoli con una spiccata verosimiglianza ritrattistica.
Sempre più i dipinti di Ceruti
La Filatrice e piccola mendicante porta a sei le tele del celebre ciclo conservate presso la Pinacoteca Tosio Martinengo. Nel corso degli anni il museo ha visto crescere esponenzialmente il numero dei dipinti di Ceruti conservati nelle proprie collezioni. Innanzitutto, grazie a due importanti legati: quello di Teodoro Filippini, che nel 1914 destinò ai Musei Civici nientemeno che la Lavandaia, e il più recente, nel 2020, di Domenico Galantino, che ha portato all’ingresso del Bravo. Si aggiungono i numerosi comodati concessi da una serie eterogenea di soggetti – come BPER Banca, la Fondazione “Vittoriale degli Italiani”, lo Stato, oltre che numerosi collezionisti privati –, e la donazione della Filatrice da parte della società Hopa spa, nel 2010.
Dal 2018, anno della riapertura della Pinacoteca, il museo ha beneficiato dell’ingresso di ben nove dipinti di Ceruti. Un impulso a questo processo di acquisizioni è stato favorito dalla monografica sul pittore “Miseria&Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento” (a cura di Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti), presentata presso il Museo di Santa Giulia nel 2023 in collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles. È qui che, lo stesso anno, si è tenuta la prima esposizione internazionale dedicata all’artista: “Giacomo Ceruti. A Compassionate Eye” (a cura di Davide Gasparotto).
La presentazione della Filatrice e piccola mendicante coincide con il prestito di un’altra opera di Ceruti dalle collezioni civiche bresciane, la Filatrice, all’importante mostra monografica dedicata a Giacomo Francesco Cipper detto il Todeschini (a cura di Maria Silvia Proni e Denis Ton), inaugurata il 12 aprile presso il Castello del Buonconsiglio di Trento. Questo artista di origine austriaca, ma attivo a Milano, costituisce un importante precedente per la pittura di genere di Ceruti, con il quale – pur con differenze – instaura un serrato dialogo. La Pinacoteca ha prestato per l’occasione, oltre alla Filatrice, un’opera di Cipper abitualmente esposta nel percorso permanente del museo, la Colazione di pitocchi con vecchio suonatore di gironda. La mostra, dal titolo “Il teatro del quotidiano – Giacomo Francesco Cipper ‘Tedesco’” sarà presentata dai curatori il prossimo 30 maggio alle ore 17 nella Pinacoteca Tosio Martinengo.