"La città dei Miti": al via l'edizione 2023
Antigone e Filottete, i protagonisti dell’edizione 2023
"La città dei Miti": al via l'edizione 2023.
"La città dei Miti": al via l'edizione 2023
L’area di Via Milano della città di Brescia torna protagonista attraverso il teatro d’arte, in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, grazie alla sinergia tra Centro Teatrale Bresciano, Cooperativa Sociale La Rete e compagnia Teatro dei Borgia che presentano, nell’ambito del progetto Opera pubblica. Verso un nuovo teatro partecipato, l’edizione 2023 de La città dei Miti.
Una nuova edizione di questa esperienza che, da alcuni anni, accompagna con successo il progetto di recupero e valorizzazione tramite azioni culturali e artistiche del comparto di Via Milano, progetto lanciato dal Comune di Brescia attraverso Oltre la strada. Un evento site-specific pensato appositamente per questo luogo, per approfondire, attraverso il linguaggio teatrale, tematiche sociali urgenti e necessarie.
Nell’evolversi delle sue edizioni, il progetto La città dei Miti è cresciuto e si è arricchito grazie alla frequentazione dei luoghi teatro degli spettacoli, all’instaurarsi di relazioni e rapporti con le persone e gli operatori che abitano e partecipano quotidianamente quest’area della città. Era quindi importante individuare una nuova casa che accompagnasse il nuovo percorso.
È stato naturale l’incontro con l’Istituto Razzetti (situato al civico 30 di Via Milano), centro che si occupa di accoglienza e educazione per donne, ragazze e madri in difficoltà, e che svolge attività laboratoriali volte all’integrazione e aggregazione dedicate a bimbi e ragazzi, italiani e stranieri. Uno scenario vivo e vitale, ideale per un progetto come La città dei Miti.
I protagonisti
Antigone e Filottete, i protagonisti dell’edizione 2023 La città dei Miti nasce dallo studio della tragedia greca e dall’osservazione della società contemporanea, e mette a confronto i paradigmi della classicità con i corrispondenti modelli sociali dei giorni nostri, alla ricerca di possibili corrispondenze. Un processo di creazione artistica che si immerge completamente in contesti reali, con percorsi di ricerca sul campo, per dare vita a una performance esperienziale ad alta intensità.
Così è stato per le figure di Medea ed Eracle, presentate nelle scorse edizioni de La città dei Miti in forme sempre diverse e in continua evoluzione.
Lo è oggi per Antigone e Filottete, miti cui si ispirano rispettivamente gli spettacoli intitolati Antigone, cerimonia con canzoni e la nuova edizione de Filottete dimenticato. Due spettacoli a forte impatto emotivo ideati e diretti da Gianpiero Borgia, che rompono la distanza tra scena e platea, coinvolgendo direttamente il pubblico come parte interattiva e integrante del meccanismo teatrale, in una modalità esperienziale intensa ed emozionante.
Date, orari e luoghi
Gli spettacoli si svolgeranno dal 26 al 30 settembre 2023 e dal 3 al 7 ottobre 2023 presso l’Istituto Razzetti (via Milano, 30), alle ore 20.30 (i due spettacoli si svolgono in contemporanea in due luoghi differenti all’interno dell’istituto).
Al termine degli spettacoli verrà offerto agli spettatori un brindisi conviviale in compagnia degli attori.
In occasione della sorellanza tra le due città protagoniste di Capitale Italiana della Cultura 2023, sono state previste due repliche de Antigone, cerimonia con canzoni presso il Cimitero Monumentale di Bergamo, che si svolgeranno l’1 e l’8 ottobre 2023. Maggiori dettagli verranno comunicati in seguito. Antigone, cerimonia con canzoni porta in scena la vicenda vissuta da una famiglia durante la pandemia, indagando il lutto e gli strumenti che l’uomo moderno ha per farvi fronte.
La drammaturgia è di Elena Cotugno, l’ideazione e la regia di Gianpiero Alighiero Borgia, l’interpretazione di Elena Cotugno, Christian Di Domenico, Isabella Keiser e Jean-Louis Mercuzot, con, in scena, i musicisti Luna D’Intino (voce) e Sabino Rociola (chitarra e voce).
Siamo al tempo del decreto che, a tutela della salute pubblica, impose una serie di misure, tra cui il confinamento, la chiusura delle scuole, il divieto di celebrare i funerali. Una famiglia è colpita da una catena di lutti e lo stato di generale spaesamento e l’impossibilità di celebrare appropriatamente le esequie dei defunti aprono un conflitto in seno alla piccola comunità, mentre la catena di lutti si allunga incessantemente. Alcuni anni dopo, i dolenti si raccolgono per ricordare quei giorni e celebrare i propri cari.
Il linguaggio è quello del rito, del sacro celebrato attraverso gesti, parole e canto, nel tentativo di riappropriarsi del tempo da dedicare all’elaborazione del lutto, alla memoria di chi è scomparso. Una performance concepita come una cerimonia funebre a cui si invitano gli spettatori, per una produzione firmata Centro Teatrale Bresciano e Teatro dei Borgia, in coproduzione con Compagnie l’Eygurande e in collaborazione con Cooperativa Sociale La Rete, Festival Il Rumore del Lutto, Cooperativa Sociale Il PugnoAperto.
Filottete dimenticato – già presentato nell’edizione 2022 de La città dei Miti e allestito presso la Corte dei lavatoi di Via Milano – è uno spettacolo tratto dalla tragedia di Sofocle, scritto da Fabrizio Sinisi, con protagonista Daniele Nuccetelli; il progetto e la regia sono di Gianpiero Borgia, per una produzione Centro Teatrale Bresciano e Teatro dei Borgia.
Dall’abbandono non si torna indietro. Lo sa bene Ulisse che, nella tragedia di Sofocle, ritorna dopo dieci anni a cercare Filottete, lasciato solo sull’isola di Lemno dopo essersi ferito gravemente a una gamba. I lamenti di Filottete e il fetore della ferita infetta sono insopportabili per Ulisse e il resto della ciurma che decidono così di abbandonarlo sull’isola. Molti anni dopo, l’oracolo rivelerà che senza l’arco di Eracle, custodito da Filottete, la guerra contro Troia non potrà essere vinta... Il ritorno di Ulisse servirà a porre rimedio?
Chi è il Filottete contemporaneo con cui confrontarci? In questa edizione de La città dei Miti Filottete è il malato incurabile, spesso còlto da malattia neurodegenerativa, che viene abbandonato dalla famiglia. Nella sala ricostruita di una RSA, Daniele Nuccetelli dà corpo ai sentimenti di chi, in una condizione di grave sofferenza, è lasciato a se stesso, portando in scena un tema delicato e complesso che tocca da vicino le realtà famigliari di oggi.