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La bellezza e la vita dopo la morte fisica in mostra all’Arsenale

Le opere d’arte contemporanea di Fabio Lombardi si ispirano al mutamento della decomposizione

La bellezza e la vita dopo la morte fisica in mostra all’Arsenale
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"Thanatomorphose". Si intitola così la mostra con le opere d’arte contemporanea del 30enne di Gavardo Fabio Lombardi, allestita nello spazio espositivo al piano terra dell’Arsenale di Iseo.

La bellezza e la vita dopo la morte fisica in mostra all’Arsenale

"Lo spettacolo della tanatomorfosi, cioè della decomposizione della carne, è motivo di ribrezzo e paura, in quanto intesa come attimo ultimo e ripugnante di distruzione, l’annientamento finale e irreversibile dell’Io fisico - ha spiegato la curatrice, Alice Vangelisti - Andrebbe però immaginata anche come un passaggio, un’attesa parte di un processo ciclico di eterno ritorno: è proprio in questo senso che Lombardi rivede l’orrore distruttivo della decadenza e ce la mostra come un puro atto di creazione, che dall’odore putrido di morte innalza una sublimata rappresentazione di nuova vita".

Il lavoro di Fabio Lombardi si pone, infatti, in quella sottile linea tra la vita e la morte, mostrando l’inesorabile processo di mutamento che si pone nel mezzo, in bilico costante tra i due diversi stadi dell’esistenza umana.
Emblema di questo cambiamento è il corpo, terreno fertile per accogliere e raccogliere le tracce di un’inevitabile decadenza, che mostra però allo stesso tempo una rinnovata forma di bellezza, che sorge dall’oscurità per dare vita a preziose composizioni sospese tra le pieghe della fragilità umana.

"In questo senso, la mostra si fa portatrice delle fasi del mutamento, ispirandosi in particolare ai processi alchemici, che mirano a sublimare la materia in una forma sempre più alta e perfetta, raggiungibile solamente attraverso la corruzione della stessa - ha proseguito - Per questo le muffe e i microrganismi protagonisti dei lavori di Lombardi hanno potenzialmente una duplice funzione: prima di tutto quello di corrompere la carne, ma allo stesso tempo, andando oltre l’orrido del putrido, sono in grado di generare una rinnovata immagine della bellezza".

Nelle composizioni di Lombardi appaiono corpi sospesi in atmosfere cariche di tensione estatica, che si disfano sotto gli occhi dello spettatore, incarnando il mutamento continuo e inarrestabile della distruzione e della creazione, in una perenne metamorfosi.

L’esposizione, allestita con il Patrocinio di Comune e Associazione Falía, resterà aperta al pubblico fino al 16 aprile il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

"Si tratta di una mostra che tratta temi che vanno da Ovidio a Lucrezio - ha dichiarato il sindaco, Marco Ghitti - Temi che però sono sempre attuali, visto che dalla morte non si prescinde".

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