"La bellezza e il tormento": protagonisti il Moretto, il Romanino e Giovanni Girolamo Savoldo
Il festival si terrà in vari luoghi della città dal 1 settembre al 28 ottobre
"La bellezza e il tormento": protagonisti il Moretto, il Romanino e Giovanni Girolamo Savoldo.
"La bellezza e il tormento"
In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, grazie al sostegno del Comune di Brescia, l’associazione culturale Concerto e Cieli Vibranti promuovono congiuntamente un nuovo festival dedicato ai tre grandi maestri della pittura bresciana del Rinascimento, sviluppato a partire dal modello di consolidato successo del festival “I volti del Romanino. Rabbia e fede”. Il progetto intende valorizzare con iniziative innovative e il coinvolgimento di artisti ed ensemble di fama nazionale e internazionale lo straordinario patrimonio artistico costituito dai capolavori di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto (1498-1554 circa), Girolamo Romani, detto Romanino (1484-1566 circa) e di Giovanni Girolamo Savoldo (1480-1548 circa).
Il festival, che si terrà in vari luoghi della città dal 1 settembre al 28 ottobre, si articolerà in visite guidate didattiche, spettacoli e produzioni originali, anche con l’ausilio di nuove tecnologie, per consentire al pubblico di accostarsi al grande patrimonio pittorico rinascimentale bresciano, coniugando una proposta culturale di ampio respiro e la promozione turistica del territorio.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, per favorire la massima partecipazione.
Le parole di Marilena Puzzi
Queste le parole di Marilena Puzzi presidente dell'associazione Concerto
"Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, come testimonia anche l’eccezionale crescita di visitatori registrata nei primi mesi dell’anno, costituisce un’opportunità irripetibile per la nostra città e il suo territorio. L’attenzione mediatica, la curiosità dei turisti, l’entusiasmo ritrovato degli stessi abitanti sono, per chi opera in ambito culturale, un invito all’azione, nella consapevolezza che quest’esperienza sarà tanto più fruttuosa quanto più sarà occasione di riscoprire il nostro patrimonio storico-artistico superando i circuiti e le prospettive tradizionali, di riannodare i legami tra la comunità e le proprie radici, di costruire reti di collaborazione capaci di durare nel tempo".
"In questa prospettiva la nostra associazione, attiva da oltre dieci anni sul territorio bresciano e da sempre attenta alla valorizzazione del passato quanto al coinvolgimento attivo delle persone in percorsi di crescita culturale e inclusione sociale, ha creduto fortemente nel progetto “La bellezza e il tormento” che oggi si presenta".
"Grazie alla collaborazione con Cieli Vibranti – una realtà culturale che da sempre coniuga serietà dei contenuti, qualità degli interpreti e originalità delle proposte – il Rinascimento pittorico bresciano – l’età dell’oro dell’arte di Moretto, Romanino e Savoldo – sarà raccontato agli studenti con itinerari coinvolgenti ed esplorato e valorizzato dai contributi di grandi artisti, intrecciando teatro, musica, poesia e nuove tecnologie".
"Il nostro ringraziamento va quindi al Comune di Brescia per il sostegno offerto al progetto, a Cieli Vibranti per la disponibilità, la competenza e la creatività e a tutti coloro che hanno collaborato e collaboreranno perché il Festival sia davvero un’occasione preziosa per cogliere l’attualità e la forza dell’eredità culturale che tutti siamo incaricati di custodire".
Le parole di Fabio Larovere
Queste le parole del direttore artistico Fabio Larovere
"Romanino, Moretto e Savoldo sono i campioni di un’età dell’oro della pittura bresciana, protagonisti di un Rinascimento che dialoga con i maggiori poli culturali dell’epoca – Roma, Firenze e Venezia – senza esserne succube e assumendo una propria, definita identità. Se Moretto incarna un’arte che insegue la pura bellezza, nel segno di un ricercato, elegante equilibrio, Romanino riflette con pennellate di un feroce realismo tutte le inquietudini del suo tempo, inquietudini che Savoldo sublima in una pittura dai tratti misteriosi, che nelle sue ombre già prefigura l’arte di Caravaggio".
“La bellezza e il tormento” è un nuovo festival che racconta in chiave originale – attraverso la musica, il teatro, le nuove tecnologie – l’eredità culturale di queste tre eccezionali personalità d’artista, figure che esprimono la ricchezza di un patrimonio storico-artistico che, specialmente in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, deve essere valorizzato con rinnovate energie creative".
Le parole di Luca Micheletti
Queste le parole dell'attore e regista Luca Micheletti
"Lo spettacolo è l’attraversamento della sceneggiatura del “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, che come Romanino, cui la serata è dedicata, tra alcune convergenze e molte diversità, osserva e illustra la pagina evangelica. Esplorando i punti di contatto tra due grandi sistemi di senso, con Romanino da un lato e secoli dopo Pasolini, edificati a partire da Matteo, osserveremo quindi la filigrana di questa carrellata di immagini, le une effettive e le altre metaforiche, ovvero narrate e ricreate attraverso le parole di Pasolini. Parole, peraltro, che descrivono quello che poi si tramuterà a sua volta in immagine, perché destinate all’appunto che precede la messa in opera cinematografica. Quindi incontreremo le lettere di Pasolini che riguardano il Vangelo secondo Matteo, il lavoro preparatorio e frammenti della sua opera poetica che trattano temi evangelici e li esplorano, con tutta la pericolosità e la particolare turbolenta voracità con la quale Pasolini ha toccato questa materia, e poi ancora pagine del trattamento cinematografico e poi della sceneggiatura vera e propria. Sarà quindi una serata in forma di sinestesia, in cui i sensi concorrono alla riedificazione per immagini della pagina di Matteo attraverso questa duplice vocazione immaginifica che abbiamo voluto provare ad esplorare, quella di Pasolini che inventa poi l’immagine del cinema e quella di Romanino che lo precede naturalmente ma che lo ispira quanto a poetica, quanto a tocco, offrendogli il destro per una visione così potente, terrena, terrestre nell’osservazione della materia spirituale e che pure nella terrestrità e quindi nella profonda umanità con la “u” minuscola trova la “u” maiuscola del Vangelo e quindi del figlio dell’uomo".
"È bello ricordare che il progetto è nato a Pisogne nella Chiesa della Madonna della Neve e che sulle immagini del Romanino direttamente abbiamo ricreato attraverso la parola di Pasolini il Vangelo di Matteo, riassociando in maniera inedita quella parola a quella immagine e che ora in un luogo di nuovo toccato dalla presenza di Romanino troviamo diversamente ambientata la parola di Pasolini e in qualche modo sganciata da quell’inventario di immagini e da quella specifica narrazione iconografica ma comunque arricchita dalla grande suggestività della Rotonda Bresciana".
"In questa sinestesia di cui parlavo un ruolo importante lo avrà la presenza della musica, che offrirà una sorta di pedale, un basso continuo a questa riedificazione poetico-immaginifica della pagina evangelica e sarà la musica di Roberto Bindoni, da lui composta ed eseguita dal vivo, che andrà ad intrecciarsi alla voce mia e di Francesco Martucci, che offrirà una sorta di “eco” della mia stessa voce, in questo gioco di specchi di una serata di parole, musica e immagini in cui tutto si tiene".