Klimt e il lago di Garda

Klimt e il lago di Garda
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Vienna, 14 luglio 1862: nasceva il pittore Gustav Klimt. L’artista noto soprattutto per «Il bacio» (1907-8), ma in realtà artefice di capolavori altrettanto apprezzati, percorse con i suoi ghirigori iperdecorativi, tra Post Impressionismo, Espressionismo tedesco (Die Brücke) Art Nouveau e Liberty, l’arte del passaggio tra un secolo e l’altro. Labirinti floreali o «portanti» sono adesione a un naturalismo gioioso in parte, in parte permeato d’una inquietudine moderna e «psicanilitica». Ne è un esempio l’isteria di Giuditta II (1909). Klimt, tra i tanti viaggi, visitò il lago di Garda, meta del Grand Tour, soprattutto per gli intellettuali austro-tedeschi. Eredità di tale soggiorno sono 2 dipinti eseguiti dalla terrazza dell’Albergo Morandi di Tremosine o dal porto di Campione «appiattendo» la vista con un cannocchiale. «La chiesa di Cassone» del 1913 è tutt’ora conservato in collezione privata, dell’altro paesaggio «Malcesine sul lago di Garda» restano invece solo fotografie, essendo andato distrutto in un incendio nel 1945. Il tipico formato quadrato trova spazio ancora una volta in queste due prove en plein air del pittore ormai maturo. Come nel «Il bosco di Betulle» (1902), le linee costituiscono un dedalo, e realizzato senza schizzo preparatorio, strutturalizzato, anticipando quasi Paul Klee, dal colore verde a Cassone, giallo dorato per Malcesine. Klimt si spegnerà il 6 febbraio 1918, senza vedere la fine della guerra. 

 

di Sergio Lingeri

da Gardaweek del 7 luglio 2017


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