Inaugurata all'Arsenale di Iseo la mostra Plot Hunters
i intitola «Plot Hunters» la mostra di Maurizio Donzelli, Arthur Duff, Antonio Marchetti Lamera inaugurata questa mattina alla fondazione Arsenale di vicolo Malinconia.
«Plot Hunters». E’ questo il titolo della mostra inaugurata oggi alla fondazione Arsenale di Iseo con le opere di Maurizio Donzelli, Arthur Duff, Antonio Marchetti Lamera. Il progetto espositivo intende confrontare la ricerca visuale di tre artisti mid-career attraverso il dialogo tra opere pittoriche e installazioni recenti che si dispongono nei tre ambienti del palazzo di vicolo Malinconia.
Inaugurata all'Arsenale di Iseo la mostra Plot Hunters
"Pur nelle differenti declinazioni dei loro linguaggi, i tre artisti sono in un certo senso accomunati da un’affinità nei contenuti espressivi: le loro opere infatti corrono sul perimetro dell'ambivalenza e fanno emergere, sulla superficie della trama pittorica (Donzelli e Marchetti Lamera) o dell'intreccio ricamato e luminoso (Duff), possibili immagini che a loro volta evocano paesaggi antropizzati e urbani, paradisi fitomorfi, visioni oniriche e racconti dichiarati con ago e filo o sussurrati come un messaggio tra le ombre e i reticoli della materia pittorica - hanno spiegato le curatrici, Ilaria Bignotti e Camilla Remondina - Il problema del limite (da intendersi nella massima complessità etimologica del termine come confine e soglia, punto di arrivo e per questo possibile rampa di sconfinamento immaginifico e mentale) è altrettanto cruciale e condiviso".
Maurizio Donzelli lo indaga da decenni attraverso opere che lavorano sull'ambiguità tra figura e sfondo, latenza e affondo dell'icona, in un tripudio di pittura, materiali riflettenti e rilucenti, sofisticati mirrors e pregiati arazzi.
"Senza porre alcun limite ai bacini di ispirazione e ai paradigmi iconici di riferimento, Donzelli porta alla luce uno straordinario apparato di visioni che conducono il riguardante in un percorso di avvicinamento alle più remote istanze della percezione, in un processo di condivisione empatica tra immaginazione, senso e conoscenza - hanno proseguito - Un artista crossover che non ha mai voluto identificare la propria indagine in correnti stabilite, ma fautore di una continua ricerca che intreccia studi filosofici ed iconografici a indagini storiche e sensibilità antropologica per esplorare il potenziale dell’immagine, tesa tra analogia, trasformazione e trasfigurazione".
Antonio Marchetti Lamera indaga in modo ossessivo il rapporto che intercorre tra la sua modalità percettiva delle trame architettoniche urbane senza alcun pregiudizio nei confronti della tipologia di spazi e costruzioni. "Marchetti Lamera seleziona, vagabondando nelle città, porzioni visuali antropizzate, le fotografa producendo così un ricchissimo atlante in continua evoluzione, per poi campionare ulteriormente frammenti di ombre e di nervature architettoniche", hanno evidenziato.
Stridono e imperversano i reticoli e i ricami di Arthur Duff. "Il processo creativo di Duff scaturisce da un labirintico meditare che si traduce in caleidoscopi di immagini tra loro interconnesse, lasciando che queste si contaminino e distinguano in un andirivieni che dal profondo si decanta in superficie e si definisce sul supporto", hanno concluso le curatrici.
Di questi intrecci materici e visuali si connota il progetto espositivo che sin dal titolo evidenzia proprio la polisemia del percorso che suggerisce una lettura stratificata delle opere in mostra, le quali necessitano dello sguardo unico dello spettatore, chiedendogli di colmare con la sua esperienza visuale e il suo substrato di immagini e visioni il tracciato narrativo e il tragitto iconografico tra i fili pittorici e narranti.
La mostra è visitabile il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica anche dalle 10.30 alle 12.30, fino al 22 maggio.