In mostra all’Arsenale "Béance Materia e immagine del desiderio"
Esposte le opere di Alberto Gianfreda, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali e Laura Renna. Si potranno vedere fino a gennaio.
Si intitola "Béance. Materia e immagine del desiderio", la nuova mostra ospitata negli spazi della fondazione Arsenale di Iseo. "Béance" richiama il tentativo del filosofo francese Jacques Lacan di interpretare e mettere a fuoco la dialettica del desiderio, ovvero la modalità con la quale ogni essere umano cerca, nell’età adulta, di reintegrare l’unità perduta con la madre, conseguente alla fuoriuscita dal corpo materno, colmando il "vuoto" (béance) che ne è scaturito attraverso l’individuazione di oggetti del desiderio che lo riconducono a quell’origine affettiva. Allo stesso modo, le opere agiscono sullo spettatore come stimolo per un processo cognitivo profondo risvegliando nel loro inconscio immagini e parole, forme e possibili metafore di un’unità perduta.
In mostra all’Arsenale "Béance Materia e immagine del desiderio"
L’esposizione, curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina col patrocinio del Comune, presenta le opere di quattro artisti italiani contemporanei: Alberto Gianfreda (Desio, 1981), Valentina Palazzari (Terni, 1975), Francesca Pasquali (Bologna, 1980) e Laura Renna (San Pietro Vernotico, 1971), la cui ricerca è accomunata dal frequente riutilizzo di materiali industriali, tessili e ceramici in un’ottica di recupero e trasformazione della loro storia e della cultura che custodiscono.
"Non si tratta di una mostra terapeutica, ma di un percorso affascinante ed emozionante nel segreto dei propri desideri, attraverso la visione di installazioni e opere cariche di potenzialità materica e iconica - hanno dichiarato le curatrici - Una mostra che consegna, a maggior ragione oggi, la speranza di ritrovare un momento di pacificazione e di ricongiungimento con il proprio vissuto, con il proprio bisogno di amare ed essere riconosciuti".
Opere d'arte con materiale da riciclo
Nei loro lavori i quattro autori utilizzano frammenti di vasi provenienti da diverse aree geografiche, oggetti d’uso quotidiano quali ragnatori e setole industriali di Pvc, contenitori di vetro e filati intrecciati. In particolare, Alberto Gianfreda impiega frammenti ceramici di contenitori e oggetti destinati ad altro uso per realizzare arazzi materici di spiccata intensità e crea sculture formate da vasi spezzati e poi riassemblati su maglie metalliche.
Valentina Palazzari utilizza barattoli di vetro trasparente per giocare con l’alchimia dell’acqua e della ruggine, affidando a tessuti resistenti il compito di tener traccia del mutamento dei due elementi.
Francesca Pasquali accoglie i visitatori all’ingresso dell’Arsenale con una installazione dai toni vivaci, formata da una miriade di semplici ragnatori, le spazzole togli ragnatele, che diventano varco e accesso alla mostra e, metaforicamente, a quel patrimonio di ricordi che l’opera d’arte attiva nel visitatore.
Laura Renna lavora con i materiali tessili a comporre grandi arazzi che riempiono gli spazi dell’Arsenale con forme evocative che rimandano a una sapienza manuale antica.
"Proseguiamo un percorso iniziato già da due anni con mostre itineranti e installazioni (vedi quelle di Giuseppe Carta e di Giacinto Bosco, che hanno riscontrato un successo enorme) che hanno riempito il paese - ha dichiarato il sindaco, Marco Ghitti - Stiamo rivalutando lo spazio dell’Arsenale con mostre molto interessanti di giovani artisti. E’ un ritorno alla Cultura, è un rivalutare quello che l’Arsenale è, il centro culturale di Iseo. Puntiamo a diventare il paese della cultura e anche per l’anno prossimo avremo un carnet ricchissimo".
La mostra è visitabile fino all’8 gennaio, come sempre a ingresso libero.