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"Il Rinascimento che verrà": restaurato il Savoldo

Si tratta di uno dei gioielli della città di Brescia conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo

"Il Rinascimento che verrà": restaurato il Savoldo
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"Il Rinascimento che verrà": restaurato il Savoldo.

Un gioiello per la città di Brescia

Si tratta di uno dei gioielli della città di Brescia conservato nella Pinacoteca Tosio Martinengo: oggi, a 30 anni dal suo arrivo in città e in vista della grande mostra "Il Rinascimento a Brescia" che aprirà il 18 ottobre prossimo, il Savoldo è stato restaurato.

Tre decenni fa l'acquisto

Sono passati trent'anni: grazie all’acquisto effettuato da Bipop – Banca Popolare di Brescia e all’interessamento dell’allora direttore generale Bruno Sonzogni, arrivava a Brescia il Flautista di Savoldo: il suo ingresso, a titolo di comodato da parte della Banca, nelle collezioni della Pinacoteca Tosio Martinengo coincideva con la riapertura del Museo, rimasto chiuso per tre anni in coincidenza con lavori di adeguamento degli impianti di sicurezza. In breve tempo, questo straordinario dipinto è divento uno dei più amati, conosciuti e iconici del Museo. Oggi quest’opera è uno dei fiori all’occhiello della prestigiosa collezione d’arte UniCredit. La generosità e l’attenzione verso il territorio di UniCredit ha consentito negli anni di rinnovare il comodato e di includere questo capolavoro, fra l’altro, tra le opere inviate a rappresentare il Rinascimento bresciano a Portland, Vienna, Istanbul. Washington, San Paolo del Brasile, Varsavia ed Helsinki. UniCredit ha inteso rinnovare la propria generosità in occasione della mostra Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552 accettando l’invito di Fondazione Brescia Musei a divenire “Art Conservation Partner” dell’istituzione bresciana.

Il restauro del Savoldo

Grazie quindi al consenso e al contributo di UniCredit è stato possibile sottoporre il dipinto a un accurato intervento di restauro. Il lavoro, affidato alla restauratrice bresciana Carlotta Fasser, si è giovato della consulenza del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che ha svolto le indagini diagnostiche preliminari. L’intervento è stata l’occasione per studiare a fondo il dipinto e scoprire dettagli che un precedente intervento – non documentato, e riferibile a una committenza di natura antiquariale o collezionistica – aveva in parte occultato.

I dettagli ancora inesplorati

È il caso, per esempio, dei piccoli, teneri ciuffi che movimentano l’attaccatura dei capelli (che oggi appaiono più naturali di prima) o, ancora, del trattamento vibrante degli occhi, il cui disegno originale ci restituisce uno sguardo languido, prossimo al pianto. Le indagini diagnostiche hanno permesso di osservare nuovamente alcuni pentimenti (un liuto dove ora si trova il libro, una mensola sul muro di fondo) relativi a dettagli originariamente previsti e poi non sviluppati dal pittore. La pulitura – che ha rivelato una sostanziale integrità della stesura originaria, seppur con alcuni inevitabili impoverimenti – ha restituito all’opera una più corretta tonalità luminosa e cromatica, giocata – come usuale per i maestri del Cinquecento bresciano – su colori freddi.

Le dichiarazioni

"L’opera, vero e proprio sunto di un filone caratteristico della pittura veneta del Cinquecento che innesta sul ritratto tematiche amorose, letterarie e musicali e che propende generalmente per una intonazione malinconica, sarà tra le protagoniste della mostra Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552 in apertura a Santa Giulia, e precisamente della sezione dedicata all’Armonia. Per l’occasione, i visitatori potranno accedere – tramite la App di visita gratuita Easyguide, che consentirà di fruire dell’audioguida completa - all’ideale completamento sonoro dell’opera: sarà infatti disponibile per l’ascolto la registrazione, gentilmente concessa dalla Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia, del madrigale a quattro voci “O morte? – Holà!” leggibile sugli spartiti posti l’uno alle spalle e l’altro davanti al flautista. Opera del compositore padovano Francesco Santacroce e ispirato a un sonetto anonimo, il madrigale sembra offrire la chiave di lettura della particolare espressione del personaggio ritratto, probabilmente determinata da una pena d’amore".

Francesca Bazoli, Presidente Fondazione Brescia Musei

"Il Ritratto di giovane gentiluomo con flauto, capolavoro di Giovanni Gerolamo Savoldo, rappresenta senz’altro uno dei dipinti più importanti, conosciuti e apprezzati della Pinacoteca Tosio Martinengo. Lo scrupoloso intervento di restauro portato a termine nei giorni scorsi dalla restauratrice bresciana Carlotta Fasser, con la consulenza del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, permetterà ai visitatori di ammirare in tutto il suo splendore quest’opera straordinaria, che sarà tra le tele più significative esposte nella grande mostra “Il Rinascimento a Brescia”, di prossima apertura il 18 ottobre. Ringrazio, a nome della città, UniCredit Art Collection che negli anni ha sempre rinnovato il comodato d’uso del dipinto del Savoldo e che ora ha generosamente sostenuto le spese per il restauro di questo capolavoro. Ancora una volta la sinergia tra realtà pubbliche e mondo privato si rivela fondamentale per raggiungere obbiettivi di rilievo, a servizio della collettività".

Laura Castelletti, Sindaca di Brescia

"Siamo molto contenti di aver sostenuto il restauro di un capolavoro della UniCredit Art Collection. Quest'opera per UniCredit ha una storia speciale, poichè venne acquistata nel 1994 per essere destinata al territorio bresciano. Il nostro obiettivo è da sempre quello di rendere l'arte accessibile ad un numero più ampio possibile di persone e grazie al comodato gratuito con Fondazione Brescia Musei sottoscritto nel 1994, siamo felici che a trent'anni di distanza dall'arrivo dell'opera a Brescia in tanti possano godere della sua rinnovata bellezza".

Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia, UniCredit

 

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